Non si può credere ad una cosa del genere. Hanno aspettato più di un anno per ricevere le agognate casette (quelli fortunati) e adesso ci si rende conto che forse, quelle installate, erano più adatte a climi meno rigidi, dato che con il freddo stanno avendo diversi problemi. Qualcuno scherzando ha detto che per sbaglio, hanno mandato quelle per gli sfollati di Ischia.
Scandalo casette, con il freddo scoppiano i serbatoi dell'acqua
Dopo i ritardi, anche i danni causati dalle temperature rigide e dire che nelle zone terremotate d'inverno facesse particolarmente freddo era cosa risaputa.
Lo scandalo casette continua ed oggi è andata in scena l'ennesima puntata, con famiglie che dopo aver atteso per mesi la loro consegna, quando finalmente credevano di aver dato una sorta di stabilità alla propria vita da sfollati, si trovano con danni alle strutture causati da negligenza o imperizia nel costruirle.
La denuncia arriva dal primo cittadino di Visso che con un post al vetriolo sul proprio profilo social, condanna senza appello la burocrazia italica che oltre a rallentare la ricostruzione, non serve nemmeno a garantire la legalità. Lo sfogo di Pazzaglini nasce dalla scarsa cura con cui sono state costruite le Soluzioni Abitative d'Emergenza, le famose SAE e a corredo delle sue parole pubblica una foto di un serbatoio dell'acqua calda, posto sul tetto di una casetta, letteralmente esploso a causa del freddo.
La denuncia arriva dal primo cittadino di Visso che con un post al vetriolo sul proprio profilo social, condanna senza appello la burocrazia italica che oltre a rallentare la ricostruzione, non serve nemmeno a garantire la legalità. Lo sfogo di Pazzaglini nasce dalla scarsa cura con cui sono state costruite le Soluzioni Abitative d'Emergenza, le famose SAE e a corredo delle sue parole pubblica una foto di un serbatoio dell'acqua calda, posto sul tetto di una casetta, letteralmente esploso a causa del freddo.
Scrive il sindaco: "Basta ipocrisie. Questa ridicola burocrazia creata in Italia non serve di certo a garantire la legalità. Avevo detto subito che al massimo queste potevano essere soluzioni per località marine. Tetti con poca inclinazione, tubature troppo in alto nelle pareti e non coibentate, boiler esterni. Tutte soluzioni incompatibili con le condizioni meteo della montagna. È ora di smettere di prendere in giro chi soffre, quando si verifica un evento estremo come quello che ha colpito noi la priorità non può essere la -finta- legalità... devono essere le persone!"
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