13 dicembre 2017

Manifesto di Lotta continua in questura

Dopo il caso del giovane carabiniere con una bandiera considerata nazista, ecco che spunta anche un sottocommissario con un manifesto di Lotta Continua, la formazione extraparlamentare i cui appartenenti Leonardo Marino, Ovidio Bompressi, Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri, furono condannati per l'omicidio del commissario Calabresi. Aspettiamo fiduciosi le parole di condanna del ministro.


In questura a Pisa spunta un manifesto di Lotta continua, il poliziotto: "È un trofeo di guerra"

Nella questura di Pisa c'è un sottocommissario che ha appeso alla parete un manifesto - incorniciato - del movimento Lotta continua. Sarebbe fin troppo facile prevedere che davanti a quest'ultimo caso non ci sarà lo stesso isterismo scoppiato per la bandiera pseudo-nazista del Secondo Reicht scovata in una caserma dei carabinieri di Firenze. Certo però al poliziotto è stato chiesto conto di quel poster, proprio nella città che ha dato le radici a quel movimento di estrema sinistra che ha visto condannati alcuni dei suoi massimi dirigenti, vedi Adriano Sofri, per l'omicidio del commissario Calabresi a Milano. Come riporta il Giornale, il sottocommissario avrebbe farfugliato una risposta un po' imbarazzata: "È un trofeo di guerra".

Sarà, ma intanto il poster è stato fatto rapidamente sparire dopo la foto scattata lo scorso mercoledì. Chi gli sarebbe più vicino esclude che abbia una posizione politica di estrema sinistra, certo quel gesto non rientra nell'alveo del buongusto, o almeno del rispetto di tutti quei suoi colleghi che negli Anni di Piombo hanno rischiato la vita in un clima che proprio quelli di Lotta continua a Pisa di sicuro non aiutarono a rendere più civile.

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