Case popolari a Roma arredate nemmeno fossero il palazzo presidenziale di Saddam Hussein, del quale, ricordo, si narra avesse "pavimenti e scale di marmo con balaustre di legno lavorato e intarsiato, grandi decorazioni alle pareti, un bagno con lavandino e bidet dotati di rubinetti dorati. Le vetrate sono blu, decorate con motivi floreali, mentre i soffitti sono finemente lavorati".
Guarda caso, anche a Roma, gli occupanti non sembravano essere proprio delle brave persone, per usare un eufemismo, dato che erano tutti facenti capo ad una nota famiglia malavitosa di zona, già conosciuta alle forze dell'ordine.
Roma, rubinetti e water dorati negli alloggi popolari del Comune occupati abusivamente
Blitz questa mattina in via dell'Archeologia a Tor Bella Monaca per sgomberare un appartamento di proprietà comunale, già sequestrato in passato, al quale erano stati violati i sigilli per permettere l'ingresso di nuovi occupanti. Una volta entrati, gli agenti hanno constatato che l'appartamento presentava arredamenti e rifiniture sfarzose, con maniglie dorate e elettrodomestici di lusso: al momento era presente una donna italiana con tre minorenni, che ha volontariamente lasciato l'appartamento dopo aver portato via gli oggetti personali e alcuni mobili: data la presenza di minori, la Sala Operativa Sociale ha chiesto se la donna avesse necessità alloggiativa temporanea, offerta rifiutata.
Dopo la sostituzione delle serrature e lo sgombero, l'appartamento è stata rimesso nella disponibilità del Patrimonio e contestualmente riassegnato ad una famiglia in lista. Successivamente nello stesso pianerottolo è stato scoperto un secondo appartamento illegalmente occupato da persone legate da rapporti di parentela con gli occupanti del primo, tutti facenti capo ad una nota famiglia malavitosa di zona, già conosciuta alle forze dell'ordine.
Anche in questi locali, posti poi sotto sequestro, era presente arredamento lussuoso con vasca da idromassaggio, cassaforte, tv gigante e mobili preziosi.
Tutti e due gli appartamenti presentavano allacci abusivi alla rete elettrica Acea: gli agenti hanno quindi provveduto a denunciare la donna all'Autorità Giudiziaria per violazione dei sigilli e furto di energia elettrica. Durante le operazioni di sgombero si è poi presentata una persona, successivamente identificata, che ha spontaneamente riconsegnato le chiavi di un terzo appartamento nello stesso pianerottolo, del quale deteneva indebitamente le chiavi senza occuparlo. Gli agenti, dopo aver sostituito la serratura e convocato una seconda famiglia in lista di assegnazione, ha contestualmente consegnato l'appartamento.
Durante le operazioni la Polizia di Stato ha impiegato unità cinofile che hanno permesso l'arresto di due soggetti per detenzione e spaccio di droga. Secondo quanto si apprende i due appartamenti erano stati ristrutturati senza autorizzazione: sono in corso indagini sulle spese di ristrutturazione valutate per un costo di circa 400 mila euro.
L'operazione, su disposizione della Procura, è stata realizzata dagli agenti dell'USDPA della Polizia di Roma Capitale intervenuta alle 6 circa congiuntamente a personale del Casilino Nuovo della Polizia di Stato.
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