31 marzo 2018

Civitanova, operazione anti zingari e abusivismo

Dopo che negli ultimi giorni, complici anche due notti di "spaccate", la questione zingari e criminalità stava monopolizzando le discussioni sui social, con una protesta diffusa e crescente, finalmente lo Stato è sceso in campo ed ha mostrato i muscoli. Con uno spiegamento di forze veramente ingente, nella giornata di sabato 31 marzo ci sono stati controlli mirati in diversi punti della città.

"Oggi abbiamo dato un bel segnale - afferma il sindaco di Civitanova  - dell’impegno profuso per la salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini. Un sabato da ricordare grazie a una forte operazione di contrasto a nomadismo, abusivismo commerciale, furti e spaccio". 



Le dichiarazioni di Fabrizio Ciarapica

È partita alle 7 di stamattina l’imponente azione di polizia voluta fermamente da questa Amministrazione e resa possibile grazie al contributo del Prefetto e del Questore Antonio Pignataro che ha mostrato subito interesse per le criticità di Civitanova e la determinazione di intervenire con tempestività ed efficacia.


Sul campo un gruppo polivalente con oltre 30 agenti delle Forze dell’OrdineUn battaglione dei carabinieri che solitamente operano nelle zone terremotate, la squadra anticrimine di Perugia, tutte le figure istituzionali della Questura di Macerata, tra cui il nuovo Questore Pignataro, il dirigente del commissariato Ciro De Luca, il Vicequestore Aggiunto Alessandro Albini. Presenze fondamentali anche il Maggiore Enzo Marinelli comandante della Compagnia dei carabinieri di Civitanova e Bartolomeo Filannino comandante della stazione dei carabinieri, l’ispettore di polizia Barbara Dolciotti, la comandante Daniela Cammertoni e il capitano Eugenio Autiero della Municipale, il tenente Gianmarco Montalto vicecomandante delle Fiamme Gialle, il primo maresciallo della Capitaneria di Porto Stefano Mazzon e tutti gli agenti di carabinieri, polizia, municipale.

L’operazione è iniziata nelle zone del lungomare Piermanni per i controlli ai caravan dei Rom al fine di verificare la presenza a bordo di minorenni in stato di abbandono. 
Non c’è stata necessità di allertare i servizi sociali, che comunque sono rimasti operativi, visto che i minorenni erano tutti con le rispettive mamme. Nel contempo, altre unità delle forze dell’ordine erano presenti alla stazione per attendere l’arrivo dei venditori abusivi. 

È stata pattugliata anche tutta la zona mercatale circoscritta da piazza XX Settembre, corso Dalmazia e vie parallele. Controllo serrato anche nella zona portuale. Non si tratta di INTERVENTI spot, ma PIANIFICATI  e CONTINUATIVI. Essi saranno reiterati sia infra settimanalmente che durante i week end. Un plauso va a tutte le forze dell’ordine e alla Polizia locale per il lavoro svolto.








REPORT SANZIONI

Sono fiero che l’operazione effettuata a tutto tondo stamattina dalle Forze dell’Ordine ci abbia portato risultati concretiIl dirigente del commissariato Ciro De Luca ha illustrato un report delle sanzioni effettuate in una conferenza stampa tenutasi alle ore 11 nella sede del commissariato di Polizia di Civitanova.

30 i rom identificati, tra essi 12 bambini di varie età, 10 i fogli di via obbligatori con divieto di ritorno. 3 sono le persone foto segnalate e sottoposte al rilevamento delle impronte digitali, tra esse un solo rom con precedenti sul cui capo pendevano già tre provvedimenti della Procure di Rovigo e Cesenatico, tra cui un ordine di carcerazione e poi sospensione, un divieto di ritorno a Rovigo, una segnalazione fatta a suo carico dalla Prefettura di Rovigo.

È stato effettuato anche un controllo su 7 veicoli dei nomadi, su 3 sono gravate le sanzioni amministrative, due facenti riferimento all’art. 79 del codice della strada per la messa in sicurezza di un veicolo risultato con fari non idonei e di un autocaravan con parabrezza rotto.

Il camper è stato portato al deposito di Capozucca ed è a disposizione del proprietario legittimo, il quale potrà riappropriarsene solo dopo averne effettuato la messa in sicurezza. Mentre, un furgone utilizzato per il pernottamento è stato sottoposto in stato di fermo amministrativo per la violazione della destinazione d’uso stabilita dall’art. 82. In questo ultimo caso è stata convalidata la sospensione della carta di circolazione e il mezzo è stato sottoposto a fermo in attesa che torni ad essere un veicolo atto al solo trasporto.

Durante la conferenza stampa la comandante Cammertoni ha annunciato provvedimenti a carattere viario. Infatti, in vista dell’estate, via Bainsizza e via Cavour, solitamente presidiate dai rom, saranno disciplinate con doppio senso di circolazione e relativi divieti di fermata. Sul lungomare sud, alcuni spazi per la sosta saranno riservati ai disabili e alle forze dell’ordine. Il Maggiore Marinelli ha affermato che verranno reiterati i controlli sui rom e, nel caso si verificassero condizioni di abbandono dei minori, ci si rivolgerà alla Procura dei minori e si avvierà una procedura graduale che, in casi gravi, porterebbe a privare i genitori rom della patria potestà sui figli.

Esprimo, inoltre, soddisfazione per il fatto che il presidio alla stazione dei treni, attivo fin dalle prime ore del mattino, abbia funto da deterrente per gli abusivi che, negli ultimi mesi, sono comunque presenti in minor numero sul nostro tessuto urbano.

30 marzo 2018

Corrida a luci rosse

Incredibile "incidente di gioco" durante una corrida, quando una torera nana è stata prima incornata e scaraventata a terra e poi posseduta carnalmente dal toro, forse eccitato dalle fattezze della ragazza. Del resto, come dice il detto: donna nana tutta tana.


Per fortuna la sfortunata è stata prontamente soccorsa e non ha riportato conseguenze dall'insolito tentativo di accoppiamento ma resta comunque il video che è diventato subito virale.


https://www.youtube.com/watch?v=GH_5VVUDCcM

29 marzo 2018

Stroncata la Traviata di Civitanova

"Lirica e professionalità", titolava così la rubrica de il Resto del Carlino di qualche giorno fa, in cui un lettore esprimeva il proprio pensiero, in merito alla rappresentazione della Traviata al teatro Rossini di Civitanova Marche. Riporto la lettera velenosa integralmente di seguito.



Lirica e professionalità

Caro Carlino, assistere alla prova della Traviata a Civitanova è stata una sofferenza. Non si inventa nulla nella vita se non c'è un minimo di mestiere e di professionalità. Questa non è lirica, ma una spedizione di operatori dilettanti allo sbaraglio. Orchestra raccogliticcia e stonata, maestro in grave difficoltà e in balia delle onde, interpreti buoni sì e no per qualche festival canoro alla festa di paese. Povero Verdi e povero Teatro. Il pubblico forse applaudirà le romanze più note non essendo granché esperto di melodramma, dal momento che la lirica non è stata mai di casa a Civitanova. Un disastro. Restano la delusione, il disappunto e tanta rabbia per questo gravissimo sfregio inferto al prestigioso melodramma italiano. Chi scrive è un fedele lettore del Carlino, che ama Macerata per il grande e insuperabile Sferisterio, che ha ricevuto e riceve riconoscimenti e premi internazionali, e che ama Civitanova per l'impegno lodevole nel campo della danza. Basta campanilismi, la provincia ha bisogno di unità e serio impegno. Guai a dare campo libero a venditori di fumo.

L.S.


28 marzo 2018

Studenti in festa e residenti preoccupati

Finalmente sono arrivate le vacanze pasquali e questa sera, senza l'assillo di doversi svegliare per andare a scuola domattina, gli studenti si sono dati alla pazza gioia, riversandosi in massa nel tempio del divertimento: il Donoma di Civitanova Marche.


Come recita il titolo dell'evento pubblicizzato dalla discoteca, trattasi di "PASQUA TRASH! Una delle serate più IGNORANTI della penisola, sia a livello musicale che scenografico; caratterizzata dall'energia di 3 grandi ospiti, pronti a spaccare tutto con la loro carica! Only For Ignorant & Trash People".

Sul fatto di spaccare tutto, i residenti sperano vivamente che ciò non venga preso alla lettera, anche perché, da una foto comparsa sul gruppo social cittadino, già sono preoccupati per l'elevato afflusso di ragazzi che probabilmente provocherà loro una (l'ennesima) notte insonne.

"Evidentemente il Donoma ha un altro fuso orario - scrive una residente della zona -. Non può esserci così tanta gente alle ore 23 di un mercoledì sera. Buonanotte, noi non dormiremo di certo".

27 marzo 2018

La carta d'identità elettronica

La nuova carta d'identità elettronica a Civitanova, in vigore dal 5 aprile, sta facendo molto discutere sui social, tra quanti lamentano un costo esagerato, o comunque, un costo maggiore rispetto a quello dei comuni limitrofi. Il bello è che qualche tempo fa, ci si lamentava che altri comuni ce l'avevano già e Civitanova ancora no.


Dato che sono esperto di questo argomento, ci tengo a fare un paio di precisazioni sulla carta d'identità:

- Può essere rinnovata entro sei mesi dalla scadenza, per cui, se rientrate in questo lasso di tempo, andate a rinnovarla prima del 5 aprile, pagate 5,42 euro e non rompete le palle. Scadrà tra 10 anni, più i giorni che mancano al compimento del compleanno.

- Se non rientrate nei sei mesi e non volete quella elettronica, la distruggete, andate dai carabinieri a fare la denuncia di smarrimento e poi all'ufficio anagrafe del comune per rifarla. Non si potrebbe fare ma se non volete quella nuova, per oltre 10 anni siete a posto.

- Potete andare a farla nel comune dove costa meno (anche se mi sembra strano che ci siano differenze di prezzo) che chiederà un nulla osta al vostro comune e la farà tranquillamente (qualche addetto potrebbe lamentarsi del fatto ma credo siano comunque tenuti a farvela).

- Se avevate quella valevole 5 anni e con un timbro era stata rinnovata per altri 5, sappiate che è stato un modo temporaneo per adeguarle alla nuova scadenza ma non si fa più.

- Per rifarla, servono solamente due foto, recenti, uguali tra loro, in cui non dovete sorridere ma avere espressione neutra e il viso non deve essere coperto. Se portate gli occhiali, non devono avere una montatura troppo spessa.

- Per i minori serve la presenza di entrambi i genitori e se per motivi diversi non vi è possibile andare insieme, se gli addetti comunali sono buoni, vi permettono di andare in orari e giorni diversi, consegnando il documento del minore quando avrete firmato entrambi.

- In Italia, in teoria, la patente di guida ha la stessa validità giuridica della carta d'identità, solo che qualcuno, ad esempio le Poste, vogliono esclusivamente la carta.

Credo di non aver dimenticato niente.

26 marzo 2018

Rivoluzione cinema: arriva il Led

In effetti, c'era da aspettarselo, data l'uscita in commercio di televisori sempre più grandi e tecnologicamente avanzati. Prima o poi saremmo arrivati a creare uno schermo talmente grande che potesse sostituire quello di un cinema e anche se non è propriamente così, dato che si tratta di diversi pannelli affiancati, più o meno il risultato è lo stesso. Super definizione delle immagini e dato che non servirà più il buio assoluto, ci sarà una rivoluzione anche nell'uso delle sale cinematografiche, che potranno svolgere funzioni diverse, oltre alla tradizionale visione di film. Presto, ne vedremo delle belle.


Il primo cinema in Europa senza proiettore: parte da Zurigo l'era del CinemaLED

Il 20 di marzo 2018 forse sarà una data storica che potrebbe segnare l’inizio della fine del vecchio proiettore cinematografico, anche nella sua declinazione digitale. Samsung ha presentato in Svizzera la prima sala cinematografica europea basata su schermo CinemaLED Onyx: 26 milioni di LED, nero perfetto, luminosità 10 volte superiore, HDR superbo. E chi torna indietro?

Dopo più di un secolo, abbiamo assistito alla fine di un’era, quella del videoproiettore al cinema. Oggi infatti è stata inaugurata a Zurigo la prima sala cinematografica in Europa (seconda solo a qualche sperimentazione in Estremo Oriente) priva di proiettore e basata su un mega-display microLED, praticamente un “televisore gigante” dalle prestazioni impensabili solo poco tempo fa. Non potevamo mancare a questa importante prima: ecco il nostro reportage.

Addio al proiettore, si passa allo schermo microLED

Lo scenario nel quale va in scena questa prima continentale è quello del multiplex Arena Cinemas di Zurigo, un grande multisala adiacente a un centro commerciale.

La sala 5 è stata scelta per una totale ristrutturazione e per l’installazione del primo CinemaLED di Samsung in Europa (il primo in assoluto è stato inaugurato lo scorso luglio a Seoul) e il primo nel mondo compatibile 3D: si tratta di Onyx (questo il nome che Samsung ha dato a questo schermo), un super display cinematografico in tecnologia microLED certificato DCI per lo spazio colore P3 (quello delle applicazioni cinematografiche, per intenderci) che sostituisce la proiezione tradizionale. In pratica il proiettore non c’è più, come non c’è più la cabina di proiezione e neppure il classico cono di luce che attraversa la sala mettendo in evidenza il pulviscolo in sospensione: lo schermo è un mega display fatto di mattonelle affiancate alla perfezione, tanto che è impossibile vedere che si tratta di una serie di componenti separati.

Mattonelle fatte di microLED, a triplette rosso, verde e blu, che si illuminano e che, quando devono “tacere”, diventano completamente bui: di qui il nero totale che li caratterizza e che porta il rapporto di contrasto all’infinito, proprio come accade, in piccolo, con il display OLED; non a caso lo schermo di chiama Onyx, proprio a ricordare l’onice, il marmo super-nero. In compenso, quando i LED devono essere luminosi e saturi, non hanno problemi: premono sull’acceleratore e spingono. Così come quando c’è da essere “veloci”: i singoli pixel sono pilotati a una frequenza incredibile, 3000 Hz, che permette per esempio di avere una visione 3D con occhiali attivi luminosa e totalmente priva di cross-talk.

Perché il proiettore è sul viale del tramonto?

Il cinema è sempre stato un passo avanti e l’intrattenimento domestico ne ha sempre “copiato” le rivoluzioni tecnologiche: dal grande al piccolo schermo. Per la prima volta il processo si inverte: ora è il cinema che si ispira al televisore, ovviamente con dimensioni e tecnologie diverse. Per la prima volta lo schermo cinematografico diventa “self emitting”, ovverosia non con un proiettore che illumina uno schermo bianco ma con un display super-nero che si illumina autonomamente solo là dove serve. E questo per superare i due limiti del cinema: il primo evidentemente è la luminosità del proiettore che, soprattutto su schermi molto grandi, non riesce ad andare oltre certi livelli; il secondo, ancora meno risolvibile, è il fatto che lo schermo è bianco o comunque chiaro: è necessario per riflettere la luce proveniente dal proiettore ma inevitabilmente richiede che la sala sia totalmente oscurata, altrimenti verrebbe riflessa anche la luce ambiente. Ma una sala cinematografica non potrà mai essere realmente e completamente oscurata: alle luci delle uscite di sicurezza e i marcapasso, si aggiunge la luce stessa dell’immagine che viene riflessa su soffitto e pareti della sala e ritorna sullo schermo, “alzando” il livello del nero, che al cinema non è mai un nero profondissimo.

Lo schermo microLED, invece, è completamente nero e assorbe praticamente tutta la luce incidente. Inoltre non ha grossi problemi di luminosità e può arrivare a 500 nit, dieci volte quella di un buon proiettore cinematografico. Il risultato è duplice: innanzitutto neri profondissimi e, dove serve, anche luminosità di picco molto più alta; ovverosia HDR vero, come al cinema ancora non si è visto. E poi una sostanziale ininfluenza della luce ambiente: ovviamente il “cinema” è quello che si fa al buio, ma nulla vieta, per esempio per altri tipi di contenuti, di tenere le luci in sala accese o comunque non del tutto oscurate: la resa non ne viene affetta.

Siamo quindi di fronte a un nuovo cinema; un cinema che sa rispondere alle evoluzioni richieste alle sale: non solo film, ma anche contenuti video dal vivo, manifestazioni di gruppo, spettacoli con cena e così via. Si pensi per esempio agli e-sports: la sala completamente oscurata non sarebbe adeguata anche per permettere alle persone di entrare e uscire dalla sala durante la manifestazione; ma il gigantesco schermo superluminoso e HDR è certamente il meglio per seguire una competizione videoludica in maniera più coinvolgente ed entusiasmante di quanto non avvenga sullo schermo del proprio PC, volendo seguire l’evento in streaming.

Niente lente, niente distorsioni, vignettature e aberrazioni

Pensionare il proiettore comporta anche un altro vantaggio: si esce dal dominio dell’ottica e soprattutto dai tanti problemi degli obiettivi e della proiezione. Innanzitutto la disuniformità tipica del cinema, con i lati dell’immagine “vigettatti”, quindi più scuri, non c’è più: il problema era introdotto dalle lenti e ora invece si ha a che fare con un display. Ma anche le distorsioni, legate in parte alla lente e in parte alla necessità in alcune sale di proiettare non perfettamente in asse con lo schermo, sono acqua passata; lo stesso dicasi per le sfuocature ai bordi (mitigate dagli schermi curvi) e le aberrazioni cromatiche, anch’esse causate dagli obiettivi ed entafizzate da quelli meno validi. L’Onyx è ovviamente perfetto sotto tutti questi punti di vista e, va detto, non è poco.

La grande sfida: l’audio cinematografico senza retroschermo

Non ci sono rose senza spine: lo schermo microLED, tra i tanti vantaggi, si porta dietro anche un grande problema, l’audio. Infatti al cinema, tradizionalmente, i diffusori principali sono posizionati dietro lo schermo, che è microforato per essere fonotrasparente. Questo fa sì che, innanzitutto, nei cinema tradizionali sia possibile installare diffusori generosi per dimensione, visto che dietro lo schermo lo spazio non manca. Ma la cosa più importante è che un layout di questo tipo garantisce la piena coerenza tra suono e immagine: la voce dei protagonisti esce dal centro dallo schermo. Non solo: tutti i missaggi dei film sono realizzati proprio contando sul fatto che i diffusori siano posizionati dietro lo schermo. Non mancano gli esempi di sale cinema tradizionali con i diffusori attorno allo schermo (normalmente sopra e ai lati), nei casi per esempio in cui la trasformazione di un grande cinema in un multisala ha comportato il sacrificio di tutto lo spazio del retroschermo; ma si tratta di compromessi, in alcuni casi anche gravi, soprattutto se lo schermo è grande.

Nel cinema microLED, ovviamente, non è possibile in nessun caso posizionare i diffusori dietro lo schermo. Sistemarli attorno allo schermo senza pensare a qualche sistema innovativo, crea una sorta di “buco” nella zona centrale e comunque un’immagine acustica sproporzionata rispetto per esempio all’emissione della voce, che è una sorgente idealmente puntiforme: sentirla provenire da due diffusori posti a più di dieci metri l’uno dall’altro o posizionati sopra lo schermo è certamente strano, per non dire fastidioso. La sfida qui è stata lanciata direttamente agli ingegneri del gruppo Harman, che da poco più di un anno è stato acquistato da Samsung. Due gli stratagemmi messi in campo: il più semplice riguarda una serie di trattamenti DSP che possono far “focalizzare” certi suoni abbassandoli virtualmente come se provenissero da un diffusore all’altezza dello schermo. che però non esiste. Il limite di queste soluzioni è che è faticoso farle funzionare bene per tutti i posti della sala.

Allora gli ingegneri Harman hanno pensato ad aggiungere un altro sistema: due diffusori posti all’interno della sala, nel terzo anteriore, rivolti verso lo schermo e acusticamente schermati rispetto alla sala stessa: questi diffondono la componente delle medio-alte frequenze, quelle più direzionali, del canale centrale verso lo schermo, che, per sua stessa struttura, si comporta da specchio acustico. Di qui, questo messaggio sonoro viene riflesso verso il pubblico, che lo percepisce come proveniente dallo schermo.

Ovviamente è un po’ più complesso di come l’abbiamo spiegato: il segnale deve essere anche emesso in maniera leggermente anticipata rispetto al resto del messaggio acustico per compensare il percorso più lungo che l’onda sonora riflessa deve compiere per arrivare fino allo schermo. Se questo non venisse fatto, ci sarebbe una sorta di “rimbombo” fastidiosissimo.

26 milioni di LED che funzionano in maniera coordinata

Il CinemaLED dal punto di vista tecnico è una macchina sensazionale: lo schermo è largo 10,3 metri e alto 5,4 ed è composto da 96 cabinet affiancati da 90 per 64 cm, in una matrice larga 16 elementi e alta 6. Ogni cabinet a sua volta è composto da 24 piastrelle collegate l’una con l’altra sul lato posteriore da una serie di cavi piatti, ognuna delle quali può essere sostituita in caso di guasto o malfunzionamento anche di un solo pixel.

La risoluzione totale di questo display è il 4K cinematografico: 4096x2160; i film in 4K quindi vengono riprodotti pixel per pixel senza necessità di alcun rescaling. Ognuno di questi quasi 9 milioni di pixel è composto – come dicevamo – da tre piccolisismi LED, per un totale di oltre 26 milioni di LED, un numero incredibile. L’elemento che qualifica la “classe” dei LEDwall è il cosiddetto “pitch”, ovvero il passo tra un pixel e quello adiacente: nel caso di Onyx si viaggia attorno ai 2,5 mm, un passo generoso, visto che lo schermo è grande e pensato per essere guardato da almeno 6-7 metri; basti pensare che la versione “domestica”, ovverosia il The Wall mostrato al CES di Las Vegas, ha un pitch di circa 0,8 mm.

I consumi sono simili a quelli di un proiettore: con lo schermo interamente composto da bianco luminoso la potenza impegnata arriva a 12 KW, ma nell’utilizzo corrente in media ci si assesta sotto i 4KW. La durata prevista è di 100mila ore, praticamente 11 anni di funzionamento continuo giorno e notte; il calore generato dal CinemaLED c’è ma non è eccessivo: la temperatura vicino allo schermo oscilla tra i 28 e i 24 gradi (a scendere dall’alto verso il basso) e il cabinet affiancati non necessitano di alcun sistema di raffreddamento attivo: il superdisplay Onyx è “fanless”.

Lo spettacolo: HDR vero al cinema, 3D super-luminoso, audio migliorabile

Nel corso della presentazione abbiamo potuto vedere qualche trailer ed assistere all’intera proiezione di Pacific Rim: in versione 3D. E, malgrado ci sarebbe piaciuto andare avanti a visionare altri materiali, questo paio d’ore passato nella sala 5 dell’Arena Cinemas di Zurigo sono bastate per farsi un’idea abbastanza precisa della resa del Samsung Onyx CinemaLED.

Beh, la cosa più importante da dire è che cambia l’estetica della visione cinematografica; un cambio in meglio, certamente, ma pur sempre un cambio, che potrebbe far storcere il naso a qualche purista un po’ troppo conservatore. L’immagine ha dei neri così profondi che, nella sala oscurata non si vede assolutamente dove finisce lo schermo, anche nel caso di “bande nere” sopra e sotto tipiche della riproduzione cinemascope. Allo stesso tempo, l’immagine è luminosa e soprattutto ben satura, se serve. Questi tre elementi messi insieme danno un’immagine pressoché perfetta sotto tutti i punti di vista, ma che può essere letta come un po' più “video” e meno “cinema”, e questo malgrado la fedeltà cromatica sembri eccellente. In fondo il cinema ha avuto per oltre 120 anni un nero molto più blando e una gamma dinamica molto più ristretta. Se quindi l’impatto iniziale è stupefacente e spiazzante insieme, man mano che si va avanti nella proiezione, ci si abitua e non viene la voglia di tornare indietro.

Proprio per avere una sorta di “shock”, a metà della proiezione siamo usciti e siamo entrati nella sala a fianco, nella quale era in proiezione un trailer con la proiezione digitale tradizionale: l’immagine ci è parsa troppo morbida, più buia e un po’ “candeggiata”, anche se satura. Insomma, siamo tornati volentieri in sala 5.

Il film in 3D (del quale non possiamo pubblicare alcuna immagine), non è parso sensazionale come contenuto, dal punto di vista tecnico: la versione stereoscopica è stata chiaramente ricavata in post-produzione da quella 2D e la presenza dei sottotitoli (posizionati in termini tridimensionali molto vicini allo spettatore) è stata una presenza fastidiosa per tutto il film. Ma non si può non apprezzare la totale assenza di cross-talk (gli occhiali attivi viaggiano a 120 Hz in pieno sincrono con lo schermo, che a sua volta è velocissimo e non sbaglia nulla) e soprattutto l’alta luminosità, che nelle versioni 3D proiettate è invece molto bassa.

Per l’audio vale un discorso diverso: il sistema messo a punto dagli ingegneri Harman sicuramente funziona e non si percepisce un “buco” nell’immagine acustica, che è corposa e avvolge. Ma di certo le voci sono poco focalizzate e, se si chiudono gli occhi, si “leggono” come provenire dall’alto. In effetti i diffusori in questa installazione sono stati messi tutti sopra lo schermo, anche perché la sala è larga tanto quanto lo schermo stesso e non ci sarebbe stato spazio ai lati. I sub invece sono alloggiati sotto lo schermo. Dal punto di vista della coloritura, il sound della sala è parso forse un po’ carente nelle medie frequenze: può darsi che sia un effetto del “rinforzino” sulle alte dato dalle casse che sfruttano la riflessione dello schermo o semplicemente dal tipo di diffusori utilizzati, forse meno “carichi” sulle medie. Detto questo, la resa è godibilissima e dopo pochi minuti anche noi ci siamo dimenticati di porre attenzione a timbrica e direzionalità e ci siamo scoperti a seguire il film: vuol dire che funziona e coinvolge.

Gli sviluppi futuri: Onyx presto anche in Italia. Arriverà anche più grande

Non resta che aspettare che il CinemaLED sbarchi in qualche sala dalle nostre parti, per prendere maggiore confidenza con la nuova modalità di “proiezione-non proiezione”. I manager di Samsung presenti alla conferenza stampa si sono fatti scappare qualche mezza parola sul fatto che Onyx potrebbe arrivare presto anche in Italia, il che fa ritenere che gli accordi già ci siano ma viga il riserbo dovuto in questi casi. Va anche detto che l’investimento è alto: Samsung, anche se è stato ripetutamente chiesto, non ha voluto parlare di prezzi; ma ha parlato di costi al momento tripli rispetto alla soluzione proiettata. Lo schermo attuale di 10 metri è un po’ piccolo per molte applicazioni cinematografiche e va bene solo per sale tutto sommato contenute come quella che abbiamo visitato. Samsung, a margine dell’incontro, ha detto che però presto ci saranno delle novità: arriverà una versione più grande, probabilmente intorno ai 14 metri, sempre in risoluzione 4K e quindi con un pitch più alto, intorno ai 3,4; e più avanti potremmo vedere anche una versione 2K, per le sale che volessero passare a questa tecnologia senza investimenti troppo alti, e una anche 8K molto grande, non tanto finalizzata alla riproduzione di contenuti 8K, non disponibili e probabilmente neppure necessari, ma per aumentare la densità di pixel onde evitare che, in situazioni estreme, si possano scorgere i singoli LED. Insomma, Samsung fa sul serio e intende dare seri grattacapi a Sony, Christie, Barco e compagni che si spartiscono il mercato dei cinema. E c’è da credere che ce la farà. Buona visione.

[Link]

25 marzo 2018

Cambia sesso per andare in pensione prima

Quando ho letto il cognome (Lazarovich) ho pensato che fosse una delle tante bufale che gira in rete, poi ho visto che la notizia era del Corriere della Sera, allora mi sono dovuto ricredere. Sembra che in Argentina si possa cambiare sesso senza operarsi, solo passando all'ufficio anagrafe. 


Cambia sesso per anticipare la pensione. Il "fannullone" Sergio indigna l'Argentina

Sfruttando un'ambigua legge sull'identità di genere, il 60enne che non si è sottoposto a nessuna operazione chirurgica, è riuscito a lasciare il lavoro 5 anni prima

Sergio Lazarovich non è mai stato uno stacanovista. Anzi, a detta dei colleghi, il funzionario delle imposte argentine durante tutta la sua carriera all'AFIP (Administración Federal de Ingresos Públicos) ha passato quasi più tempo in congedo che in ufficio. L'ultimo stratagemma, ideato dal 60enne, per sottrarsi alle sue mansioni è davvero insolito: l'impiegato di Salta, città nel nord-ovest del Paese, ha cambiato sesso all'anagrafe ed è diventato Sergia per poter sfruttare la legge che permette alle donne di andare in pensione a 60 anni.

Legge ambigua
Come hanno raccontato i media sudamericani, di regola Lazarovich avrebbe dovuto lavorare ancora 5 anni, ma il cambio di genere gli ha permesso di anticipare la pensione. Sergia ha sfruttato un'ambigua legge del Paese sudamericano che riconosce ai transgender il diritto di cambiare sesso nei registri dello stato civile senza dover dimostrare che si sono sottoposti a una operazione chirurgica.  Lazarovich è stato sposato e si è separato in due occasioni, ha figli e attualmente vive con una donna più giovane. 

I commenti indignati
La storia ha profondamente indignato il Paese e soprattutto non è piaciuta ai suoi colleghi di lavoro. Uno di questi ha raccontato su Twitter tutta la sua amarezza: "Stupore, incredulità e sensazione di profonda ingiustizia per un collega che ha cambiato genere all'anagrafe, ma tutti sappiamo che resta un uomo". Sulla stessa lunghezza d'onda un altro dipendente pubblico che ha sbottato: "Per tutta la vita ha cercato di non lavorare. Ora è riuscito anche ad andarsene prima in pensione". Matías Assennato direttore del registro civile della provincia di Salta ha tagliato corto: "Si tratta di un chiaro caso di abuso dei diritti dei pensionati e della legge sull'identità di genere. Tuttavia l'illecito è difficile da provare".

[Link]

24 marzo 2018

Atti incivili dei soliti noti

Nella tarda mattinata di oggi, sabato 24 marzo, una ragazza ha pubblicato sul gruppo social di Civitanova l'atto indecente compiuto da persone tristemente note in città. Dopo aver girovagato per il mercato in cerca di "affari", rientrando verso il lungomare, questi simpaticoni si sono fermati nei giardini ed hanno scambiato uno scivolo per bambini per un gabinetto.



Il risultato è quello mostrato nella foto, con una bella deiezione proprio nel punto iniziale del gioco e ringraziando il Signore, questi esseri immondi, non l'hanno fatta all'interno, come accaduto nel parco vicino al Santo Stefano qualche tempo fa.

Scrive infatti una signora: "Non è l'unico parco in cui è successo. In quello vicino al S.Stefano, nel tubo del labirinto, mio figlio e altri bimbi hanno trovato una schifezza come questa, solo che era dentro e noi genitori non l avevamo vista. Immaginate lo schifo e la rabbia di dover correre a casa per pulirlo e disinfettarlo!".

Indignazione generale tra i componenti del gruppo social e qualcuno chiama addirittura in causa Traini, lo sparatore di Macerata, affermando che continuando in questo modo, senza poter fare niente per fermare queste persone, prima o poi qualcuno impazzirà e si farà giustizia da solo.

Speriamo vivamente che le istituzioni riescano a mettere un freno a questo degrado, perché la popolazione è veramente esasperata da questi comportamenti, con furti, accattonaggio molesto, atti d'inciviltà che si verificano quotidianamente.



23 marzo 2018

Il dramma degli anziani: meglio in carcere

Se i dati Ocse saranno confermati, nel 2050 il Belpaese conterà 74 over65 ogni 100 persone tra i 24 e i 64 anni. Contro i 38 attuali e dietro al Giappone (78) e la Spagna (76) e scene come quelle che vediamo oggi nel paese del sol levante, potrebbero essere una realtà anche da noi: molte persone anziane, scelgono volontariamente di finire dietro le sbarre, per trovare ciò di cui sentono la mancanza nella vita di tutti i giorni, ossia cibo caldo, compagnia e una risposta alle difficoltà quotidiane.


In Giappone poveri e soli, sempre più anziani scelgono il carcere

ROMA – Finire in prigione è una sventura, ma non per tanti vecchietti giapponesi che scelgono volontariamente di finire dietro le sbarre, per trovare ciò di cui sentono la mancanza nella vita di tutti i giorni: cibo caldo, compagnia e una risposta alle difficoltà quotidiane. La fotografia del fenomeno è stata pubblicata da più testate, dal ‘Japan Times’ a ‘Bloomberg’, che citano studi condotti sul tema dagli istituti statali.

Proprio oggi il governo ha confermato che, per la prima volta, la metà della popolazione anziana è di età pari o superiore ai 75 anni. Il Giappone è infatti il Paese con la popolazione over 65 più numerosa al mondo: oltre il 26,7 per cento secondo le statistiche ufficiali. E dal 1990 in poi i detenuti dai capelli bianchi sono aumentati di sei volte, e in modo costante. A essere coinvolte sono in particolare le donne: se il 40 per cento della popolazione carceraria è composta di over 65, nel braccio femminile una detenuta su cinque è anziana.

Altro elemento ricorrente osservato è il crimine che convince i giudici a condannare queste persone: la maggior parte commette piccoli furti, la metà dei quali commessi da chi vive solo. Il 40 per cento degli incriminati, anche se ha una famiglia, confessa di mantenere contatti sporadici e di sentire di non avere nessuno a cui rivolgersi in caso di difficoltà.

Infine, la metà delle anziane che optano per le manette vive praticamente in povertà, condizione che invece riguarda il 30 per cento degli uomini.

“Abitavo con mia figlia e usavo tutti i miei risparmi per mantenere mio genero, un uomo violento”, ha raccontato una signora di 89 anni, motivando così la scelta di farsi arrestare.

“In carcere vivo molto meglio, qui la vita è più semplice, posso essere me stessa e respirare”, ha spiegato un’altra donna di 80 anni. Dopo un infarto, il marito ha iniziato a soffrire di demenza senile e depressione, e accudirlo per lei è diventato un lavoro sempre più duro: “In casa mi sentivo in prigione– confessa l’anziana- ma non potevo parlare con nessuno dello stress che provavo, mi vergognavo troppo. Il giorno in cui ho deciso di rubare, in realtà i soldi li avevo. Ma mi sono ritrovata a riflettere sulla mia vita: non volevo tornare a casa e non avevo nessun altro posto in cui andare. Chiedere aiuto in prigione era l’unica soluzione“.

“Spesso queste donne hanno una casa o una famiglia, ma questo non significa che abbiano un posto che le faccia sentire a casa” ha spiegato Yumi Muranaka, responsabile della polizia carceraria dell’Istituto detentivo femminile di Iwakuni, a pochi chilometri da Hiroshima. “Queste donne non si sentono capite“.

“Trascorrevo ogni giorno da sola. Mio marito mi ha lasciato molto denaro, la gente mi diceva che dovevo sentirmi fortunata ma il denaro non era ciò che volevo. Ero infelice“, conferma un’altra detenuta, anche lei sulla soglia degli 80. E il fenomeno è diventato un problema costoso per le casse del Giappone, che nel 2015 ha speso l’equivalente di 120 milioni di euro per mantenere la popolazione carceraria anziana, in particolare per il lievitare delle spese mediche e del personale specializzato, che tuttavia non può prestare servizio di notte.

Al momento né il governo né i privati avrebbero messo in piedi un sistema che impedisca ai propri anziani di vedere nella cella l’ultima opzione a una vita dignitosa. Solo una legge del 2016 inserisce gli anziani recidivi in un programma assistenziale.

[Link]

22 marzo 2018

"La terra è piatta, lo dice il Corano"

Scacco matto in due mosse: la terra è piatta ed è il sole le girarle intorno. E' quanto afferma una studentessa universitaria tunisina, dopo cinque lunghi anni di studi, in barba a Newton, Copernico e Galileo. Non più lo scontro tra geocentrismo o eliocentrismo, dibattuto dagli scienziati nel passato, ma un sistema che potremmo chiamare "coranocentrico", dettato dal libro sacro per i muslim.


La tesi della studentessa tunisina: ​"Terra è piatta, lo dice il Corano"

Polemiche in Tunisia per il dottorato all'Università di Sfaz che voleva "rovesciare le leggi di Newton" per "proporre una nuova visione della cinematica degli oggetti conforme ai versetti del Corano"

In Tunisia una studentessa universitaria ha impiegato 5 lunghi anni della sua vita accademica per cercare di dimostrare che la terra è piatta.

In barba a Newton, Copernico e Galileo. Il suo obiettivo, si legge nel documento, era quello di "rovesciare le leggi di Newton, Keplero e Einstein, vista la debolezza dei loro fondamenti e a proporre una nuova visione della cinematica degli oggetti conforme ai versetti del Corano".

Lo chiameremo sistema "coranocentrico". La tesi non è poi così lontana dalle posizioni assunte dalla Chiesa qualche secolo fa, solo che da allora sono arrivate le scuse del Papa per un errore dettato dall'incapacità di valutare le nuove scoperte scientifiche. Che si cerchi di tornare indietro nel 2017 fa sinceramente sorridere. O forse piangere. La studentessa è iscritta all'università di Ingegneria di Sfaz e avrebbe ottenuto il suo titolo di dottoranda se non fosse stato per la Rete. Sul Web, infatti, non appena si è diffusa la notizia dei suoi studi, è montata una polemica che è arrivata fino al palazzo del ministero dell'Istruzione. Si è ribellata allo studio antistorico anche e Faouzia Charfi, docente di fisica e militante molto rispettata in ambito accademico e politico.

Alla fine i membri della commissione di laurea di dottorato di Sfaz hanno preferito respingere la tesi, riconoscendo peraltro "le gravi mancanze di ordine scientifico e etico". Bocciata. Eppure qualcuno deve aver sostenuto la studentessa nel corso degli ultimi 5 anni. E infatti, al suo fianco per riesumare le teorie tolemaiche c'era il professor Jamel Touir. Per il professore "la studentessa era stata incoraggiata da alcuni ricercatori americani che le hanno inviato delle pubblicazioni della Nasa" e quindi meritava di arrivare in fondo alla tesi. Poi ha dovuto fare un passo indietro.

[Link]

21 marzo 2018

Lui scherza, la polizia gli sequestra l'auto

Fermato dalla polizia, in un paesino del sud-est della Gran Bretagna, ha pensato bene di fare lo spiritoso, mostrando una finta patente di Homer Simpson. La polizia in quel momento non voleva scherzare e lo ha denunziato e gli ha sequestrato l'auto. Genio!


Inghilterra, alla guida con la patente di Homer Simpson: denunciato

Durante un controllo, un uomo ha mostrato ai poliziotti il documento falsificato con il faccione giallo del popolare personaggio dei cartoon

Un uomo fermato per un controllo stradale a Milton Keynes, città nel sud-est dell'Inghilterra, ha presentato ai poliziotti una patente di guida intestata a Homer Simpson, cittadino di Springfield. Il documento era stato falsificato in maniera palese e persino la foto mostrava il faccione giallo del celebre personaggio dei cartoon. Per l'autista, che era sprovvisto anche di assicurazione, sono scattati il sequestro del mezzo e la denuncia.

La falsa patente è stata pubblicata sull'account Twitter della polizia di Milton Keynes.

[Link]

20 marzo 2018

Dall'Ungheria si vola ovunque

Anche se di solito volo con Ryanair, diverse volte ho usato Wizzair, la più grande compagnia aerea low cost dell'Europa centrale e orientale. Non ci sono grosse differenze, sono quasi identiche, ma quando cerco un viaggio, l'istinto è sempre quello di andare sulla compagnia irlandese per prima.



Stamattina avevo voglia di volare da qualche parte, verso est, e ho deciso di controllare cosa offrisse la Wizz. 

Ho cercato voli da Roma e Bologna, per vedere le destinazioni, ma non c'era niente che mi colpisse, così ho provato qualche combinazione, con scalo a Budapest, base del vettore ungherese, e sono rimasto meravigliato.

Da Budapest la Wizzair vola in mezzo mondo e mi sono quasi commosso nel vedere destinazioni come il Kazakistan, Mosca e San Pietroburgo in Russia, Azerbaigian, Emirati Arabi, Georgia e tante rotte verso nord, con Svezia, Norvegia e addirittura Islanda! Tutte destinazioni che mi fanno luccicare gli occhi e sicuramente una di queste la prenoterò a breve.



Elenco completo destinazioni Wizzair da Budapest

ALBANIA
Tirana

AZERBAIGIAN
Baku

BELGIO
Bruxelles Charleroi

BOSNIA ERZEGOVINA
Sarajevo

BULGARIA
Bourgas (Mar Nero)
Sofia

CIPRO
Larnaca

EMIRATI ARABI UNITI
Dubai

FRANCIA
Bordeaux
Nizza

GEORGIA
Kutaisi

GERMANIA
Berlino-Schönefeld
Dortmund
Francoforte
Hannover

GRECIA
Atene

Candia (Creta)
Corfù
Kavala International Airport
Rodi
Salonicco
Zakynthos

ISLANDIA
Reykjavik

ISRAELE
Tel-Aviv

ITALIA
Alghero (Serdegna)
Bari
Bologna
Catania (Sicilia)
Milano Malpensa
Napoli
Roma Fiumicino

KAZAKISTAN
Astana

KOSOVO
Pristina

MACEDONIA
Skopje

MALTA
Malta

MAROCCO
Agadir


MONTENEGRO
Podgorica

NORVEGIA
Bergen
Stavanger

OLANDA
Eindhoven

POLONIA
Varsavia Chopin

PORTOGALLO
Faro
Lisbona
Porto

REGNO UNITO
Birmingham
Glasgow
Liverpool
Londra Luton

ROMANIA
Bucarest H. Coanda
Cluj-Napoca
Tirgu Mures

RUSSIA
Mosca Vnukovo
San Pietroburgo


SPAGNA
Alicante
Barcellona El Prat
Fuerteventura (Isole Canarie)
Ibiza
Lanzarote (Isole Canarie)
Madrid
Malaga
Palma di Maiorca
Tenerife (Isole Canerie)

SVEZIA
Göteborg-Landvetter
Malmö MMX
Stoccolma Skavsta

SVIZZERA
Basel Mulhouse

UCRAINA
Kiev Zhulyany

19 marzo 2018

Fotografie pazzesche di Robert Bösch

Metti insieme un centinaio di esperti alpinisti ed un fotografo d'eccezione, ed il risultato è quasi scontato: foto impressionanti per la loro composizione e bellezza, che sembrano il risultato di fotomontaggi.


Il Cervino “infuocato” e le fotografie pazzesche di Robert Bösch per Mammut

Sembrano meravigliose immagini di montagna ritoccate con Photoshop, invece si tratta di vere e proprie fotografie, realizzate da Robert Bösch.

L'occasione per creare scatti suggestivi gli è stata data nel 2014 dal brand svizzero, specializzato in articoli per la montagna e desideroso di lanciare una nuova campagna pubblicitaria.

L'intero progetto ha avuto come sfondo le Alpi e come protagonista assoluto il monte Cervino, la cui vetta venne raggiunta per la prima volta il 14 luglio 1865 da Edward Whymper e dal suo team: Robert e la sua squadra di professionisti hanno illuminato il tragitto percorso allora dagli esploratori e dato vita ad una foto memorabile.

Giocando con la follia e la bravura di tutti gli esperti assoldati per l'evento, sono state generate immagini divertenti e ai limiti dell'impossibile per dimostrare la qualità e la versatilità dei prodotti Mammut, anche in condizioni estreme.

Ogni cosa è stata fatta prendendo le massime precauzioni e da persone professioniste e consapevoli dei propri mezzi, quindi il risultato si è rivelato impressionante.















[Da Incredibilia . it]