08 marzo 2018

L'8 marzo visto da una donna russa



“Хлеба и мира” восьмого марта!

L'8 marzo visto da una donna russa. di Margherita Prokina

Le temperature non sono ancora sopra lo zero però si sente che cambia qualcosa nell’aria e il sole già si fa un po’ più caldo e piacevole. Le persone sorridono di più, si può passeggiare già un po’ più a lungo senza aver paura di congelarsi. Per le strade si vendono i ramoscelli di mimosa che colorano di giallo tutti i mercati; vicino alle fermate della metropolitana sono parcheggiate macchine sulle quali c’è scritto TULIPANI.

In Russia i fiori che si regalano di più alle donne in questo giorno sono proprio i tulipani che rendono le strade un manto multicolori. Ovviamente tutti si preparano per la festa dell’Otto Marzo. I bambini della scuola materna ed elementare fanno concerti alle loro mamme e nonne, preparano alcuni lavoretti a mano; gli uomini fanno regali alle mogli, alle madri, alle sorelle, alle zie e anche alle figlie e alle nipoti, insomma a tutte le donne che conoscono per non offendere nessuna! Nei negozi tutti diventano più gentili, oltre a dire “grazie” fanno anche gli auguri per la festa delle donne. Tutto diventa un po’ più bello, gentile e affascinante.

Tutti partecipano a questa festa perché non solo gli uomini fanno gli auguri e i regali alle donne, ma anche le donne alle altre donne. Tutti sono presi da questa festa. Però pochi sanno da dov’è venuta questa festa in Russia. 

Questo giorno della festa delle donne si è iniziato a festeggiare nel secolo scorso. Prima l’hanno fatto le donne americane che alla fine dell’Ottocento proprio l’8 marzo hanno reclamato i loro diritti di parità; stanche della loro condizioni di lavoro hanno richiesto di lavorare meno di 10 ore al giorno chiedendo uno stipendio non inferiore a quello degli uomini. Oltre questo hanno reclamato il diritto al voto al pari degli uomini. Dopo di loro in tutto il mondo si è allargata l’ondata di sdegno tra le donne; non volevano essere inferiori agli uomini, hanno chiesto parità dei diritti e uguaglianza, non mostrandosi più soltanto come creature dolci, graziose ed indifese, ma come individualità forti ed indipendenti.

Naturalmente questa tendenza è arrivata anche in Russia. Nel 1913, la prima domenica di febbraio, si è festeggiata per la prima volta in Russia la festa delle donne, “Nel quadro del movimento per la pace …”.

Nel 1917 le donne russe si sono riunite per le strade delle città, proclamando lo slogan: “Pane e pace!“, è successo proprio l’8 marzo. Dopo questo evento il governo sovietico ha deciso di proclamare questo giorno come giornata internazionale della donna.

Meno male che oggi l’8 marzo le donne possono continuare a godersi il fatto di essere donne. Rammarica soltanto il fatto che tutti aspettano soltanto questo giorno per dire alla propria bella metà che sono uniche, bellissime e amate…

E’ una stupidaggine aspettare tutto l’anno per mostrare alle donne, che fanno questo mondo più accogliente, dolce e luminoso, come sono importanti per loro. Ogni giorno, ogni momento è importante per amare.

Margherita Prokina  (Маргарита Прокина)

[Link]

Nessun commento: