22 febbraio 2018

Lasciate che i minori vengano a noi

Ho letto in questi giorni del secondo caso di un minore albanese che preso in carico dal comune di Civitanova, dopo essersi presentato in caserma dicendo di essere abbandonato. Dato che noi siamo un paese ospitale, gli offriamo la sistemazione in strutture di accoglienza e il completamento del ciclo di studi ma spesso, dietro questi casi, ci sono vere e proprie organizzazioni. Strano.


Minori non accompagnati: accanto ai drammi, la truffa degli albanesi e il reclutamento della criminalità

A Ventimiglia sono stati bloccati e rinviati a settembre i lavori per la realizzazione di un centro di accoglienza per minori non accompagnati. Si tratta di un alloggio di circa 300 metri quadrati in via Porta Marina, di proprietà della Croce Rossa. L’annuncio è giunto dal prefetto di Imperia, Silvana Tizzano, dopo le proteste della popolazione, mille firme raccolte e una manifestazione per opporsi al centro di accoglienza. In testa al corteo c’erano dei bambini con uno striscione che recitava: “L’accoglienza sia sostenibile - no a altri centri migranti in città”. Un progetto che vede schierarsi contro anche il sindaco Pd di Ventimiglia, Enrico Ioculano, che ha manifestato con i cittadini. Attualmente la regione che ne accoglie di più è la Sicilia, con ben 7.617 minori presenti, il 42% del totale. Segue a grande distanza la Calabria con 1.744 ospiti, la Lombardia con 1.073 ospiti e l’Emilia Romagna con 1.073. Il Lazio è a quota 882.

Le vittime di tratta 
È un’accoglienza difficile quella dei minori non accompagnati che arrivano in Italia. Ragazzi che hanno spesso alle spalle viaggi drammatici, perdite di familiari e sofferenze. Alcuni sono vittime di tratta già prima della partenza, come le ragazze minorenni nigeriane, ingannate dalla prospettiva di un lavoro, stuprate e poi vendute a gruppi criminali per lo sfruttamento sui marciapiedi delle città. Secondo una stima dell’Onu le vittime di tratta a livello mondiale sono quasi tre milioni e i guadagni annuali dei trafficanti superano i 35 miliardi di dollari.

Da gennaio a giugno sono arrivati 17.864 ragazzi 
In Italia, grazie alla nuova legge sull’accoglienza dei minori non accompagnati, hanno un percorso di inserimento e di integrazione nelle strutture di accoglienza, nelle famiglie, nel sistema scolastico. Nei primi 6 mesi dell’anno in Italia ne sono arrivati 17.864 minori non accompagnati. Quelli che arrivano sono soprattutto ragazzi vicini alla maggiore età. Quasi tutti maschi (le ragazze sono solo 1.209). Dei minori che arrivano ben 10.701 hanno 17 anni, 4.227 ne hanno 16. Solo 92 hanno fra 0 e 6 anni. Arrivano soprattutto da Gambia (2.474), Egitto (2.093), Guinea (1.656) e Albania (1.639).

I giovani irreperibili 
Ma non tutti vengno in Italia per restare e trovare una vita migliore. Di tutti i minori migranti giunti in Italia dall’inizio dell’anno, secondo i dati del ministero aggiornati al 30 giugno, 5.226 si sono resi irreperibili. Sono soprattutto ragazzi egiziani (977), somali (854). eritrei (840), afghani (548).

Ragazzi che a volte quando arrivano sono già stati adescati dalle organizzazioni criminali per lo sfruttamento nell’economia sommersa, nello spaccio, nel commercio sessuale, nella delinquenza comune, ma anche nell’accattonaggio. Molti solo in transito nel nostro Paese e cercano di raggiugere amici e famiglia all’estero. Proprio oggi un giovane ha tentato di varcare la frontiera di Ponte San Luigi a Ventimiglia passando vicino Pas de la Mort ed è rimasto bloccato su uno sperone di parete rocciosa. Il giovane, che sta bene e ha solo un taglio a una gamba, è stato salvato dai Vigili del fuoco. È uno dei tanti migranti che tentano il passaggio oltreconfine e restano bloccati sul costone roccioso che ha strapiombi di centro metri.

La truffa dei minori albanesi 
Poi c’è la truffa dei minori albanesi che arrivano in Italia per andare alle scuole superiori, a spese dello Stato italiano. Arrivano in Italia su pullman turistici o via mare, soprattutto dai porti di Bari o Brindisi. Sono accompagnati da parenti, amici o dagli stessi genitori, che poi tornano in Albania. I ragazzi simulano uno stato di abbandono, assolutamente falso, presentandosi alle forze dell’ordine, per essere inseriti nel sistema di tutela per i minori non accompagnati. In questo modo hanno diritto alla sistemazione in strutture di accoglienza e al completamento del ciclo di studi. Numerosi i procedimenti penali attivati per truffa aggravata ai danni dello Stato a carico di familiari e giovani “non accompagnati”. Solo a Faenza una indagine ad hoc appurò che due anni fa in Emilia-Romagna su 587 minori stranieri non accompagnati presenti, ben 374 erano di nazionalità albanese. Molti minori furono denunciati e rimpatriati. Ed è una prassi che continua ancor oggi.

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