30 novembre 2016

La bufala dei 500 milioni di risparmio

Fino a qualche tempo fa, il presidente del consiglio sparava risparmi per un miliardo di euro, votando la sua riforma. Ultimamente è sceso della metà ma ancora non ci siamo, la bestia va fatta dimagrire ulteriormente.


A mettere a dieta la bufala di Renzi ci ha pensato il dottor Roberto Perotti che, come ricorderete, era stato chiamato come commissario alla spending review proprio da questo presidente del consiglio e che aveva abbandonato l'incarico, dopo che questi signori non gli facevano fare il lavoro per cui era stato chiamato.

C'è un documento del Perotti su lavoce.info che smentisce i 500 milioni, parlando invece di cifre molto inferiori (dai 110 ai 160 milioni) che comunque, in un bilancio dello stato da 840 miliardi di spesa pubblica, corrisponde praticamente al nulla, meno di un centesimo di accise sui carburanti (basterebbe togliere le accise per le guerre puniche ed avremmo lo stesso risparmio).

Ho scaricato e pubblico di seguito il documento in questione.












29 novembre 2016

Zingaro rap

Ieri sera a Striscia è andato in onda un servizio di Jimmy Ghione su un campo nomadi di Roma che si è concluso con il simpatico rap di uno zingarello. Il piccolo farabutto, consapevole dell'impunità che gli viene riconosciuta dal nostro sistema giuridico, ci prende anche in giro affermando di rubare, spacciare, fare il pappone ed il falso zoppo.. tra le altre cose.




Il filmato della canzone

Il Lapo perde il pelo ma non il vizio

E' una vergogna!

Per Greta e Vanessa abbiamo pagato più di 10 milioni di euro e per Lapo non se ne sono trovati nemmeno 10 mila



[Fonte: Repubblica]


Lapo Elkann ha simulato sequestro: arrestato a New York

NEW YORK - L'accusa è di "sequestro simulato" e potrebbe costargli molto cara. Dovrà comparire di fronte a un tribunale di Manhattan. La pena per questo reato prevede anche la condanna a due anni di carcere.

L'ultima disavventura che ha per protagonista Lapo Elkann, azionista Fca, consigliere di amministrazione di Ferrari e titolare di due società, Italia Independent e Garage Custom, ha per teatro New York. L'erede di casa Agnelli è arrivato nella metropoli americana giovedì, giorno della festa del Ringraziamento in Usa. A Manhattan Lapo ha preso un appartamento sulla 28esima strada nella parte sud dell'isola. Qui è iniziato un festino a base di coca e sesso durato due giorni e due notti. Poi i soldi per la droga sono finiti.

Lapo avrebbe provato a chiedere altra cocaina promettendo che avrebbe successivamente saldato il conto. Di fronte al rifiuto avrebbe escogitato un piano B per aggirare quello che presumibilmente è il tetto fissato dai familiari alle sue spese. Così Lapo ha chiamato la famiglia: "Mi hanno sequestrato, chiedono 10mila dollari per liberarmi".

La ricostruzione di quel che è accaduto dopo è la versione che la stampa americana ha scritto sulla base dei racconti della polizia. Di fronte alla notizia del sequestro, la famiglia avrebbe avvisato gli agenti. È stato relativamente semplice per la polizia di New York organizzare una consegna simulata dei dollari per fermare il trans che, secondo il racconto di Lapo, lo stava tenendo prigioniero. Dopo poco la confessione dello stesso Lapo: "Sono stato io a inventare la storia del sequestro".

Così il trans è stato rilasciato e l'erede Agnelli è stato arrestato con l'accusa di sequestro simulato. Ora gli avvocati della famiglia stanno lavorando per provare a limitare i danni. La famiglia per ora non intende commentare la vicenda. Questa mattina il titolo di Italia Independent, da poco ricapitalizzata, ha avuto un crollo del 7 per cento a 2,7 euro dopo una sospensione per volatilità al ribasso.

28 novembre 2016

Porsche in divieto: gli artificieri la fanno esplodere

Parigi come Vilnius, verrebbe da dire. Ricordete sicuramente infatti, il filmato (leggermente propagandistico) del sindaco di Vilnius che su un corrazzato, distrugge una Marcedes parcheggiata in divieto su Gedimino Prospektas, la via principale della città.

Quanto accaduto in Lituania è stato ovviamente preparato ad arte ma quello che è successo a Parigi è tragicamente vero ed ha dell'incredibile: gli artificieri hanno fatto saltare una Porsche perché era stata lasciata in divieto, con le doppie frecce, per tutta la notte.

La cosa si potrebbe spiegare con il clima tesissimo che c'è nella capitale francesce ma come riporta l'articolo dopo la foto, le forze dell'ordine avevano già contattato sia la società di leasing che il guidatore e non c'era nessun motivo per farla esplodere.


Porsche in sosta vietata: gli artificieri la fanno esplodere

“Una sosta azzardata in stato d’emergenza può costare cara”. È il commento di Le Parisien a quanto accaduto a Olivier, un 25enne parigino. Una vicenda che nasce da un comportamento inopportuno, ma che è anche indicativa dello stato di tensione che permea la Francia dopo gli attentati di Parigi e Nizza. Come riporta il sito del quotidiano francese, nella notte tra giovedì e venerdì scorso il giovane, alla guida di una Porsche 911 Carrera S, ha raggiunto il 6° arrondissement di Parigi per trascorrere la serata nella zona. Non trovando parcheggio, ha posteggiato la sportiva con le doppie frecce in uno spazio auto riservato ai taxi, nei pressi di place de l’Odéon. E proprio di un taxi ha avuto bisogno per rientrare a casa a serata conclusa, complice il gomito un po’ alto. La vettura, però, rimasta parcheggiata in sosta vietata, ha insospettito la polizia, tanto che qualche ora dopo gli artificieri hanno fatto brillare il bagagliaio.

La testimonianza. “Non avrei dovuto parcheggiare l'auto lì – ha ammesso Olivier ai cronisti di Le Parisien – ma, prima di far brillare la vettura, la polizia aveva contattato la società di leasing e poi me. Dopo essermi scusato, ho assicurato che sarei andato subito sul posto per recuperarla. Ma non ne hanno tenuto conto: il bagagliaio era già esploso”. Contattate dalle agenzie, le autorità non hanno commentato l’accaduto. “Il commissariato locale mi ha chiesto di recuperare la vettura, come se nulla fosse accaduto. Ho incaricato un legale per essere risarcito. E ancora sto aspettando che mi venga spiegato perché il mio veicolo destasse tanto sospetto”, ha concluso Olivier.

[Fonte: Quattroruote]

27 novembre 2016

Ryanair vuole lanciare voli gratuiti nel giro di 5-10 anni

Dei voli molto economici (anche da un centesimo) esistono già ma sembra che Ryanair stia pensando seriamente di farci volare completamente gratis nel giro di una decade. E' quanto ha affermato il mitico O'Leary, amministratore delegato della compagnia, parlando all'Airport Operators Association di Londra.


Ryanair, O'Leary vuole lanciare voli gratuiti nel giro di 5-10 anni 

Volare con Ryanair potrebbe essere completamente gratuito nel giro di cinque o dieci anni. Lo ha detto lunedì sera Michael O'Leary, amministratore delegato della compagnia, parlando all'Airport Operators Association di Londra. O'Leary ha spiegato come l'azienda stia lavorando al taglio delle tariffe in modo da aumentare il numero dei passeggeri, fino ad abolirle del tutto.

Purché questo sia possibile è necessaria una sorta di partnership con gli aeroporti, che aumenterebbero i loro introiti grazie gli acquisti dei passeggeri in transito. Ovviamente un piano del genere non potrebbe funzionare nei grandi scali, ma per quanto riguarda gli snodi più piccoli, volare gratis potrebbe essere realtà nel giro di “5 o 10 anni”. Il principale scoglio da oltrepassare, purché tutto questo diventi realtà, è rappresentato dalle tasse aeroportuali.

Già da tempo infatti la compagnia aerea vende biglietti a solo un centesimo, ma per ogni posto venduto deve versare 13 sterline di tributi. «Nella mia visione le tariffe Ryanair saranno totalmente azzerate» ha detto O'Leary che punta a raggiungere i 200 milioni di passeggeri. «Quando succederà i nostri aerei saranno pieni e condivideremo i ricavi con gli aeroporti».

Nel corso del suo discorso non ha mancato di sottolineare “l'inconveniente” delle tasse: «Qusta settimana sto vendendo posti a 4 sterline ma ne sto pagando 13 per ogni passeggero» ha ribadito, «In pratica vi pago per volare con me».  


[Fonte: ilMessaggero]

26 novembre 2016

Parcheggia sui disabili e s'incazza

Sarebbe il solito episodio di inciviltà a cui assistiamo sovente, se non fosse per la persona che lo compie e soprattutto per la sua reazione scomposta quando viene ripreso. 

Si tratta infatti dell'odiatissima usanza di parcheggiare, senza diritto, nel posto riservato ai disabili, commessa questa volta da un vigile che, invece che pentirsi e chiedere scusa, attacca con una violenza inaudita un professore universitario che lo riprende col telefonino chiedendo spiegazioni.

Sinceramente, non ho parole. E' una delle cose che mi fanno incazzare enormemente ed ogni volta che vedo una macchina in quei posti riservati, mi viene sempre da andare a controllare la presenza del tagliando.



Vigile parcheggia al posto dei disabili, prof. lo redarguisce e lui lo insulta

"Lei può parcheggiare al posto degli handicappati?" E' bastata questa domanda a scatenare la dura reazione di un vigile di Napoli, come si vede in un video pubblicato su Facebook dal docente universitario Nicola Pasquino. Il professore dell'Università Federico II ha raccontato di aver assistito ad un'infrazione commessa da un agente di polizia che avrebbe parcheggiato la propria vettura in un posto riservato ai disabili.

"Il soggetto in questione - ha spiegato Pasquino - lungi dall'imporre a se stesso il rispetto del codice della strada e ancor prima della civiltà, ha ovviamente rifiutato di farsi la multa, prima con la più classica delle scuse: 'se viene il disabile me ne vado', poi - insistendo io sull'aspetto etico e civico della questione - con un 'io posso farlo e lei non mi può dire niente perché non è nessuno'".


A quel punto, dopo aver redarguito il vigile urbano per aver violato il codice della strada, il cittadino napoletano sarebbe stato insultato e colpito per evitare che riprendesse la scena con il cellulare. "Dopo essermi sentito apostrofare con epiteti che evito di riportare - ha raccontato Pasquino su Facebook - il 'signore', infastidito dalla ripresa con la quale speravo di immortalare la sua aggressività, non ha deluso le mie aspettative e ha reagito come vedete nel video, non senza essersi divertito subito dopo, insieme al suo collega, a dire che lui non accettava lezioni di morale da me".

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha duramente condannato il comportamento degli agenti. "Il vigile urbano protagonista dell’aggressione deve essere identificato e punito in maniera esemplare, arrivando, se possibile, anche al licenziamento", ha affermato Borrelli, "anche l’altro vigile urbano, che non è intervenuto, va comunque identificato e punito perché, non intervenendo, nei fatti, ha, in qualche modo, accettato il comportamento irresponsabile del suo collega ed entrambi devono chiedere scusa immediatamente".


[Fonte: adnkronos]

25 novembre 2016

Mamme alla Bud Spencer

Per una volta una notizia buona che arriva dalla scuola. Non solo professori picchiati dai genitori o peggio dagli alunni, maestre che picchiano bambini o scandali vari tipici del settore. 

Al liceo "Azzarita" di Roma un manipolo di genitori ha sgomberato l'istituto occupato dai propri figli al grido di "Tornatevene subito a casa a studiare". 

Una scena che ricorda quella mitologica di Baltimora a maggio dello scorso anno, quando una signora corpulenta di colore ha preso a ceffoni in diretta mondiale il proprio figlio diciassettenne perché tirava sassi alla polizia durante una manifestazione.


Le madri sgomberano il liceo occupato dai loro figli

Chiunque abbia frequentato un liceo italiano dagli anni Duemila in poi lo sa benissimo: le occupazioni dicembrine sono una tradizione svuotata di ogni significato.

Una goliardata per perdere una settimana di scuola, paragonabile alla battaglia di fine anno a base di uova e farina. Qualcosa che ha pochissimo a che fare con le occupazioni degli anni Settanta o della Pantera, tanto che ormai per sgomberare un liceo occupato non serve nemmeno più la polizia in tenuta antisommossa: basta un manipolo di mamme furibonde.

Al liceo Azzarita di Roma, riferisce infatti Repubblica, mercoledì pomeriggio gli studenti asserragliati per la canonica occupazione di fine anno sono stati messi in fuga dall'irruzione delle mamme e del papà determinati a prendere per le orecchie i figli, riportandoli a casa al grido di "studiate".

Secondo il racconto del quotidiano romano, alcuni enitori sarebbero addirittura riusciti a forzare le porte, anticipando di fatto l'intervento della celere, che in questo caso ha potuto mantenere i manganelli nel fodero.

Per le occupazioni, sembrerebbe proprio, sono tempi duri. Al liceo Machiavelli di Roma la polizia ha messo fine dopo poche ore alla protesta degli studenti, mentre al Morgagni di Monteverde il blitz degli agenti è scattato nel cuore della notte. Sempre nella capitale, invece, al Montessori gli occupanti sono stati puniti con le sanzioni disciplinari. 


[Fonte: ilGiornale]

24 novembre 2016

Record mondiale di traffico

Uno spettacolo per noi che lo vediamo comodamente seduti al computer o sullo smartphone ma quelli che erano in coda forse non l'hanno pensata proprio così.

Due milioni e 300.000 americani in viaggio questo week end in occasione della festività del Thanksgiving 2016: questa la stima della società che gestisce gli aeroporti di Los Angeles. Code chilometriche, da ieri, anche su strade e autostrade della zona



Il video

Basta un.. cialtrone

Non ci volevo credere ma appena l'ho saputo ho scritto ad un amico in Bulgaria e mi sono fatto mandare la conferma, con le foto (anche se le foto non si capiscono bene). La campagna che il signor Renzi ha fatto all'estero, spedendo milioni di lettere è un grande spot a favore... del NO! 

Dopo la gaffe razzista del Fertility Day, probabilmente il grafico è stato rimosso e mandato al comitato referendario e ne ha fatta un'altra delle sue.

Nella brochure che il presidente del consiglio a mandato agli iscritti AIRE, c'è un errore nel sito, dove manca la N e quindi, BASTAUNSI è diventato BASTAUSI, con risultati a dir poco esilaranti.

Cliccare per credere: www.BASTAUSI.it




 
Le foto che mi ha mandato il mio amico Franco da Sofia


 
Visto che le foto non erano chiare, ho chiesto conferma


 
Questo è quello che compare cliccando il link di Renzi


23 novembre 2016

Spugne in movimento

Leggendo un articolo sul turismo dell'alcool alla frontiera tra Lettonia ed Estonia, mi è venuto in mente, durante un viaggio tra Lettonia e Finlandia, quello che ho visto sul traghetto tra Tallinn ed Helsinki. Ragazzi, probabilmente finlandesi, che tornavano dall'Estonia con enormi casse di birra e molti di loro ne avevano ne avevano anche più di una.


Come si vede nelle foto seguenti, il duty free della nave (Eckerö Line) è stato letteralmente preso d'assalto dalle spugne finlandesi che risparmiano molto sul prezzo degli alcolici. Ricordo che la Finlandia (la Scandinavia in genere) è uno dei luoghi Europei con i prezzi più alti.


Il turismo dell’alcool alla frontiera fra Lettonia e Estonia

Le accise sugli alcolici in Lettonia sono più basse che in Estonia e in Finlandia. Così estoni e finlandesi hanno cominciato a prendere d’assalto le città di frontiera lettoni, come Valka e Ainaži, per fare scorta anche coi pullman.


Ormai è un vero è proprio turismo dell’alcool quello che si sta verificando da diversi mesi ai confini fra Estonia e Lettonia. Estoni e finlandesi arrivano non solo con mezzi privati ma anche con viaggi organizzati in pulmann per raggiungere Ainaži e Valka, le due città lettoni vicine al confine con l’Estonia e comprare casse di alcolici, sfruttando le accise sull’alcool più basse in Lettonia rispetto a Estonia e Finlandia.

C’è un autobuss che parte ogni sabato dal porto di Tallin per portare a Ainaži e Valka frotte di estoni e finlandesi, ben poco interessati al vecchio molo e alla museo della scuola marina di Ainaži o alla storia straordinaria di Valka/Valga, la città divisa in due al confine lettone-estone.
Il loro interesse è tutto per i negozi di alcolici delle due città di frontiera. Ne hanno aperto uno di recente a Ainaži, dedicato proprio al turismo frontaliero, mentre a Valka ce ne sono già sei.

Le accise sugli alcolici che vengono applicate in Estonia e Finlandia sono il triplo di quelle applicate in Lettonia. Da qui i prezzi molto più vantaggiosi dei prodotti alcolici venduti in Lettonia rispetto agli altri due paesi. Chi arriva a Valka spesso fa scorta non solo per se stesso ma anche per parenti e vicini.

I manifesti pubblicitari sulle strade che portano in Lettonia, che reclamizzano i negozi che vendono alcolici, sono il primo biglietto da visita della Lettonia che gli automobilisti estoni vedono adesso.

Il turismo “alcolico” non è certamente una bella immagine per le città frontaliere lettoni, ma non c’è dubbio che porti anche benefici economici in termini di posti di lavoro e di aperture di nuove attività commerciali.
Ad Ainaži oltre ai piccoli negozietti e chioschi stanno costruendo un nuovo grande negozio per la vendita di alcolici, che darà lavoro ad undici persone: non una cosa da poco per una cittadina come Ainaži.

“Un centinaio di anni fa – rivela Dagnis Straubergs del comune di Salacgrīva – in questa regione prosperava il fenomeno del contrabbando di alcool, ci hanno scritto anche dei libri, e questo tipo di commercio è sempre stato attivo in questa frontiera, sia in termini legali che illeciti”.

Anche i comuni interessati dal fenomeno possono attendersi dei benefici economici: “Ci sono entrate per le tasse sulle proprietà immobiliari dei nuovi negozi che vengono costruiti, i servizi comunali” sostiene Straubergs.


A Valka invece i negozi che vendono alcolici sono già diversi, anche perché qui, nella città divisa in due dal confine estone-lettone e più facilmente raggiungibile dagli estoni, il fenomeno del turismo “alcolico” si è sviluppato prima.
Il sindaco di Valka, Vents Armands Krauklis sostiene che “il comune non può né alimentare, né limitare il commercio di alcolici nel proprioi territorio, anche perché ormai da tempo il comune non ha più potere sulle licenze di vendita di alcolici. Credo che sarebbe invece opportuno che i comuni avessero voce in capitolo sulle licenze, sia per gli alcolici che per i giochi d’azzardo, nel proprio territorio comunale”.

L’unica cosa che resta ai comuni è quella di provare comunque ad ottenere i massimi benefici economici dalla situazione che si è venuta a creare, cercando nello stesso tempo di limitare il più possibile il disordine e i pericoli che questo fenomeno può causare in città.
Anche perché l’Estonia nei prossimi anni ha intenzione di alzare ulteriormente le accise sull’alcool.


[Fonte: Balticanews]

22 novembre 2016

Sfida all'ultima fossa

Per la serie "notizie strane dal mondo" oggi vorrei parlare di questa che ho trovato sul Messaggero. Sembra che in Slovacchia ci sia un campionato di becchini che consiste nello scavare nel più breve tempo possibile, una fossa di dimensioni standard (2x1x1,5 metri).

Quella che si è appena conclusa è stata la seconda edizione e vi hanno partecipato 11 squadre provenienti da diverse nazioni. La vittoria è andata ad una coppia slovacca (evidentemente è stato importante il fatto campo) e sembra che il CIO stia valutando se farlo divenire prossimo sport olimpico.


Slovacchia, sfida all'ultima fossa: al campionato dei becchini il record scende a 54 minuti

Un campionato molto particolare quello che si è appena svolto in Slovacchia. Che riguarda un tema sempre attuale, nient'affatto morto e... sepolto. Sì, perché la gara in questione ha chiamato a raccolta i becchini dell’Europa dell’est. Come? Sfidandosi a colpi di badile per premiare la fossa più bella e scavata nel minore tempo possibile. Il campionato ha ripetuto il successo della prima edizione dello scorso anno e ha riunito undici squadre provenienti dalla Polonia e dall’Ungheria oltre che dal Paese ospitante. Che ha offerto la sede della competizione nella città di Trencin per l’occasione trasformata in una sorta di cimitero di prova.

Si è trattato di una vera e propria gara a tempo, una sfida all'ultima fossa basata su regole molto severe e  precie : per realizzare l’opera “finale” erano ammesse solo pala e piccone e nessun’altro attrezzo. Le misure ideali da rispettare rigorosamente? Due metri di lunghezza, un metro di larghezza e un metro e mezzo di profondità.
Massima concentrazione ma anche tanta autoironia fra i partecipanti che con l’aldilà hanno un rapporto speciale, per l’appunto molto profondo.

A vincere una coppa fiammante arrivando primi assoluti sono stati due fratelli slovacchi Ladislav e Csaba Skladan di 43 e 41 anni, che hanno creato in meno di un’ora, esattamente 54 minuti, la fosse perfetta. Quella che i giudici hanno definito la più ordinata. Da parte loro i becchini incoronati si son detti più che soddisfatti del riconoscimento arrivato dopo 15 anni di fatiche. Fatiche ampiamente ripagate da un lavoro davvero "eterno", che non conosce crisi. E che non li ha mai rattristati: «Ci facciamo lunghe e piacevoli chiacchierate mentre scaviamo» hanno confessato durante la cerimonia di premiazione. In questo caso proprio il contrario del cosidetto “silenzio di tomba”.  

[Fonte: ilMessaggero]

21 novembre 2016

Due pugni e bibella ko

Siamo abituati purtroppo a vedere nei telegiornali, scene di maestre che maltrattano bambini,anche molto piccoli e per una volta, anche se si tratta di un piccolo delinquente, sono felice che sia andata diversamente. Sembra infatti che, in una scuola materna di Vicenza, una bidella sia stata messa ko da un bambino di quattro anni, con due pugli al volto, degni del miglior Rocky Balboa.


Toro scatenato ha 4 anni: 2 pugni ​alla bidella dell'asilo e la mette ko

VICENZA – Nuovo episodio di violenza in una scuola materna, ma diverso dagli altri: il “carnefice” è un alunno di 4 anni che con due pugni al volto ha steso a terra una bidella. Il curioso episodio si è verificato giovedì 17 novembre nella scuola dell’infanzia don Magrini di via Piovene. Alle 10.15 gli alunni, finita la ricreazione, rientrano nelle aule; una bambina accelera il passo e scivola sul pavimento. In suo aiuto per rialzarsi interviene, chinandosi, la collaboratrice scolastica Roberta Carta, 45enne di Torri di Quartesolo, che però viene improvvisamente colpita al volto da due pugni sferrati da un alunno di 4 anni. La donna, in equilibrio precario perché chinata, cade a terra e sbatte il volto sul pavimento. Il bimbo viene rimproverato dalle maestre e la bidella prosegue fino al termine il turno di lavoro per recarsi nel pomeriggio al pronto soccorso del San Bortolo. Sottoposta a visita e radiografia viene diagnosticata a Roberta Carta una sospetta infrazione al setto nasale con prognosi di una manciata di giorni. Venerdì 18 novembre i genitori si sono recati alla scuola materna a chiedere scusa per il figlio, improvvisato pugile.

[Fonte: msn.com]

20 novembre 2016

E' arrivato il genio

Dice questo che "Il novanta per cento delle persone è stupido. In un paese di 60 milioni di abitanti come l'Italia, saranno all'incirca 54 milioni". 

Ammetto che ho sentito parlare del genio solo in occasione della colossale figura di merda che ha fatto con la Zanzara (clicca per ascoltare) ed anzi, mi stupisco anche un po' che uno intelligente come lui possa cadere in questi tranelli.

Wikipedia dice di lui: Piergiorgio Odifreddi (Cuneo, 13 luglio 1950) è un matematico, logico e saggista italiano. I suoi scritti, oltre che di matematica, trattano di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, religione, esegesi, filologia e di saggistica varia.

Il suo pensiero sugli italiani è emerso durante un'intervista all'huffingtonpost che riporto di seguito.


Piergiorgio Odifreddi, intervista Huffpost: "Il 90 per cento degli italiani è stupido"

Beppe Grillo: "È un minus habens". I grillini: "Peggio di lui". In generale: "Il novanta per cento delle persone è stupido. In un paese di 60 milioni di abitanti come l'Italia, saranno all'incirca 54 milioni: non possono essere andati tutti alla festa nazionale dei 5 stelle a Palermo". Piergiorgio Odifreddi – matematico, divulgatore scientifico, saggista – ha scritto un Dizionario della stupidità (Rizzoli, 378 pagine, 18 euro) per proteggersi dalle "scemenze della vita quotidiana". Laico fervente, ha studiato prima dalle suore, poi dai preti: "Non erano niente male". Se deve immaginare uno scenario politico peggiore di quello odierno, torna con la memoria alla stagione della Democrazia cristiana: "Anche se Giulio Andreotti – racconta – mi salvò da un pericoloso fermo in Unione Sovietica". Con l'Huffington Post, parla di banchieri da "mandare all'infermo", di politicamente corretto e Islam, della "superiorità" di Benedetto XVI sulla "banalità" di Papà Francesco, e di politica.

Odifreddi, nel suo dizionario c'è anche la voce: Matteo Renzi. Perché?

Se vogliono conquistare voti, i politici devono dire alle persone ciò che si vogliono sentir dire. Tendenzialmente, delle stupidaggini. E Matteo Renzi è l'erede perfetto di Berlusconi: il Cavaliere ha imparato a farlo cantando sulle navi, lui esordendo alla Ruota della fortuna.

Ma politicamente?

Renzi ha realizzato il programma berlusconiano, andando addirittura oltre con il Jobs act, che ha dissolto le tutele dello statuto dei lavoratori.

Dedica un lemma anche a Grillo.

Grillo ha iniziato a dire scemenze prima di cominciare a fare politica. Per dire: sosteneva che l'AIDS era una bufala, che l'OGM ammazza, che le radiazioni dei cellulari cuociono le uova. Ma lui ci crede. È questa la grande differenza tra Grillo e un politico di professione: che il politico deve dire delle cretinate per racimolare voti, lui le dice per convinzione.

Eppure ha un gran consenso.

Non voglio dire che il suo pubblico sia fatto di deficienti. È una parola brutta. Dico: ingenui. Ma rimane il fatto che sono persone che credono alle scie chimiche e fanno battaglie contro i detersivi. È la parte della società con meno mezzi culturali per giudicare.

Possibile che siano tutti così?

Bertrand Russell diceva che i politici hanno nei confronti degli elettori un vantaggio: che gli elettori sono più stupidi di loro. E giudicare Grillo, per me, è troppo difficile: mi è così distante che lo considero un minus habens. Quando lo sento, mi viene la pelle d'oca. Dicono che i suoi siano argomenti di pancia. Io fatico a considerarli proprio argomenti.

A Palermo, però, molte persone sono andate per ascoltarlo alla Festa nazionale dei 5 stelle.

Il novanta per cento delle persone è stupido. Quindi, considerato che siamo 60 milioni, in Italia ci sono almeno 54 milioni di stupidi: non credo ve ne siano di più a quella festa.

E gli altri dove vanno?

Vanno anche alle feste dell'Unità. Come si fa a pensare che dopo due anni di governo Renzi quella festa abbia un senso? Almeno, per decenza, cambiassero nome.

Non le sembra di sottovalutare? Il partito democratico governa il Paese, i Cinque stelle hanno conquistato due grandi città alle ultime elezioni.

C'è una differenza enorme tra le due città: a Torino, Chiara Appendino è il prodotto di ciò che i 5 stelle stessi chiamano poteri forti; a Roma, invece i poteri forti li hanno contro.

Può essere più esplicito?

Dietro Appendino c'è la Fiat. Appena aletta, John Elkan è subito corso a incontrarla. Viceversa, Virginia Raggi è dovuta recarsi in visita dal Papa.

C'è solo questa differenza tra le due?

No, Appendino ha le qualità per governare, Raggi le ha solo per vincere le elezioni.

Scrive: "E' venuto il momento di tornare a considerare i banchieri paria della società e reietti da Dio".

Nel Medio Evo, era considerato usuraio chiunque prestasse denaro, a qualsiasi tasso. Oggi il fastidio per i banchieri è tornato a essere forte. Quando la gente vede i posti di lavoro che evaporano, le tutele che si dissolvono, e dall'altra gli aiuti di stato per tenere in vita istituti che hanno fallito, s'incazza.

Però è difficile vivere in un mondo senza banche.

Certo che si può vivere in un mondo senza banche. Per metà del secolo scorso, l'Unione Sovietica ne ha fatto a meno.

Non è andata benissimo, però.

Non per quel motivo. Mi domando perché non si possano nazionalizzare le banche che vengono salvate. Perché è diventata una bestemmia?

In Europa, nazionalizzare è contrario alle regole dell'Unione.

È per questo che l'UE suscita l'astio dei suoi cittadini: perché è solo un'unione economica.

Nel suo libro, mostra di preferire Ratzinger a Papa Francesco. Perché?

Da ateo, con Benedetto XVI ho avuto un dialogo. Mi è interessato leggere le cose che scriveva, Ratzinger aveva una profondità di pensiero. La statura intellettuale Papa Francesco lascia perplessi. Quando parla, mi cadono le braccia. La misericordia, il vogliamoci bene, l'amore: sono cose talmente banali. Chi può essere contrario?

È facile criticare l'Islam allo stesso modo in cui lei, ora, ha fatto con il Cattolicesimo?

Penso che, in realtà, sia molto più facile criticare l'islam che il Cristianesimo. Farlo, è politicamente corretto. Ci sono partiti politici che fanno propaganda sull'equazione musulmano uguale terrorista. E l'opinione pubblica è sempre sul chi va là.

Dimentica quello che è successo in Francia per le vignette di Charlie Hebdo su Maometto?

La diversità è che i cristiani non vengono sotto casa ad aspettarti se li prendi di mira con la satira. Ma ricorda la parodia di Ratzinger fatta da Crozza? A un certo punto ha dovuto smettere di farla. E potrei fare altri esempi. Nei risultati, non è molto diverso da quello che accade con l'Islam.

Lei è stato compagno di classe di Flavio Briatore. Ha letto della polemica sul turismo al sud, secondo lui poco sensibile ai bisogni dei ricchi?

Non saprei dire se è così. So che con Briatore studiavo al geometra. Lui fu bocciato al secondo anno, poi lasciò e fece una scuola privata per recuperare tutti gli anni in uno. Credo sia la dimostrazione che il detto popolare – "ultimi a scuola, primi nella vita" – è vero.

19 novembre 2016

I media di regime

Questa mattina ho dato una sfogliata ad un noto quotidiano romano e sono rimasto impressionato nella potenza di fuoco messa a disposizione di Matteo (come lo chiamano affettuosamente loro). 

La cosa non mi scandalizza di certo perché sono uomo di mondo e so come funzionano le cose ma mi fa riflettere sul ruolo dei media e sulla loro capacità di rigirare i fatti o cambiare punto di vista pur di mettere sempre in buona luce il "caro leader" e contemporaneamente bombardare gli avversari, in un'azione congiunta e scientifica.




Si parte con il presunto allarme di Bankitalia sul referendum. Se votate NO, brutti stronzi, mettete a rischio i mercati. Renzi dice che la partita è aperta anche se dai sondaggi pubblicati ieri, la partita è praticamente chiusa.




 Si prosegue con l'elogio dell'amico Matteo che senza essere votato da nessuno, ha già fatto 1000 giorni di governo (abusivi) e sembra che sia diventato addirittura un santone. 




Se ancora non si era capito, quà si toccano livelli eccelsi di leccaculismo, attaccando apertamente le dichiarazioni di Berlusconi che parla di deriva autoritaria (da che pulpito) a sostegno della campagna per il NO. Cerchiamo di smontare le ragioni del NO.




Terminati gli elogi all'amico Matteo, si passa a sparare sugli avversari con paginoni pieni di accuse come se non ci fosse un domani. Dalla notizia principale, come nei migliori telefilm, si fa poi lo spin-off per espanderla il più possibile con una cura quasi maniacale.



Essendo il giornale in questione di Roma, la Raggi è il bersaglio giornaliero e prediletto, con notizie di settimane prima che gli altri hanno sepolto da tempo ma che per loro meritano pagine intere. Facendo saltare olimpiadi e ridotto la metro, il sindaco ha rotto parecchio le palle al proprietario di questo giornale, noto costruttore e sarà sotto tiro per il resto della sua legislatura, a prescindere da quello che farà.



Terminato con il bersaglio grosso, si spara un pochino anche sugli altri.



Poi però, un altro colpettino alla Raggi non lo diamo? Ma si, intervistiamo uno che parla male di Roma, distrutta da anni e anni di governo del proprio partito e del centro destra ma a per loro la colpa è di chi è appena arrivato.



Continuiamo con un articolo filo governativo e un'altra leccatina a Matteo che trasforma l'acqua in soldi e li distribuisce ai poveri.



Ci sono poi le pagine di economia dove c'è il capolavoro. Si parla dei tentativi di risanamento del Monte dei Paschi (distrutto da chi?) e si incolpa l'Europa che avrebbe sottoposto l'istituto senese a stress test non adatti. Magari è vero quello che dicono ma vedendo come è fatto questo giornale, mi viene normale pensare che sia un'altra cazzata.


18 novembre 2016

Riporta la moglie ai genitori

Una storia che ha dell'incredibile se non venisse dall'Arabia Saudita, dove la donna vale meno di un cammello. Sembra che un signore, abbia scoperto solo dopo il matrimonio che la sposa non fosse particolarmente brava ai fornelli ed abbia reagito protestando con i suoceri e minacciando di riportargliela se non avesse imparato a cucinare entro venti giorni.



Scopre che la sposa non sa cucinare e la riporta ai suoi

A pochi giorni dalle nozze lo sposo ha scoperto che la moglie non sapeva cucinare e ha deciso di riportarla dai suoi

Ha scoperto che la sposa non sapeva cucinare come avrebbe voluto lui e ha deciso di riportarla ai genitori. La storia arriva dall’Arabia Saudita dove, a pochi giorni dalle nozze, un uomo si è recato dai suoceri con la neo sposa e un avvertimento: “O vostra figlia impara a cucinare bene entro 20 giorni oppure la ripudio per sempre“. Come riporta il sito web Sada, il fatto è accaduto in un paesino a sud della provincia di Taif a est dell’Arabia Saudita, dove uno sposo ha minacciato di ripudiare la moglie perché non sapeva cucinare come avrebbe voluto lui e chiedeva ogni giorno al marito di portargli a casa dei panini di falafel.

A raccontare il fatto è stato un parente della sposa, che ha spiegato: “il dissidio è scoppiato 20 giorni dopo la festa delle nozze, 15 dei quali passati in viaggio nel sud-est asiatico“. A spiegare cosa sia accaduto fra i due sposini è il parente, che ha rivelato: “In albergo, lei chiedeva sempre al marito per il pranzo di andare al più vicino buffet e portare pane arabo, falafel e foul”.

Dopo cinque giorni il marito, innervosito dalle continue richieste di falafel della moglie, avrebbe deciso di reagire in modo drastico, recandosi dalla famiglia di lei e minacciando di lasciare la donna se non avesse imparato a cucinare.

Secondo la legge musulmana nel matrimonio solo il marito può divorziare, ripudiando la moglie in un modo molto semplice. Per farlo infatti gli basta pronunciare di fronte a due testimoni la frase: “Ti divorzio“. Il legame si può riallacciare per tre volte, durante le quali il marito può cambiare idea e tornare con la moglie, a meno che lei non si sia già sposata con un altro uomo.

[Fonte: Supereva]

17 novembre 2016

Un parroco fuori dalla grazia di Dio

I suoi parrocchiani lo chiamavano Don Euro, per le sue continue ed insistenti richieste di denaro, tanto che era arrivato addirittura a vendere acqua benedetta alle anziane fedeli, spacciandola per proveniente da Lourdes o Medjugorje.

Insieme alle donazioni dei parrocchiani, tutto quel denaro gli serviva per farela bella vita e trascorrere ore liete lontane anni luce dall’Eucarestia: prostituti, ristoranti stellati e alberghi più “in” di Napoli, Roma e Barcellona, corredate all’occorrenza da sniffate di cocaina.

Se proprio vogliamo trovare una cosa positiva, a differenza di qualche suo collega, questo i ragazzi li pagava e non gli usava violenza. Cose dell'altro mondo!



‘Don Euro’, l’indagine si allarga: sequestrati soldi dal conto corrente
 

Per i carabinieri 25mila euro sarebbero parte delle offerte dei fedeli

Lunigiana, 11 novembre 2016 - L’INCHIESTA è ancora in corso. Lui, don Luca Morini, è indagato a piede libero con l’accusa di appropriazione indebita: secondo le tesi della procura avrebbe chiesto ai suoi parrochiani offerte per opere di carità e solidarietà, salvo poi utilizzarli per fini personali. E gli stessi fedeli lo chiamavano con l’appellativo di «don Euro» proprio per le sue richieste di contributi per le attività della chiesa. Un caso eclatante scoppiato nei mesi scorsi dopo la denuncia-shok di un escort napoletano: alle telecamere delle «Iene» aveva raccontato degli incontri col parroco e in particolare della sua disponibilità economica. Da parte sua don Luca si è sempre difeso sostenendo di non aver mai usato i soldi delle offerte per sè. Ora nelle pieghe dell’indagine partita nei mesi scorsi, i carabinieri hanno sequestrato dal conto del parroco 25mila euro considerati di «provenienza illecita», ovvero frutto delle offerte donate dai parrochiani di Caniparola. Provvedimento scattato proprio dopo la testimonianza di alcuni fedeli: ai carabinieri hanno raccontato, così come avevano fatto altri tempo fa, come il prete chiedesse un’offerta in denaro per interventi alla chiesa o per opere di carità e solidarietà. Le stesse storie finite sui tavoli della procura della repubblica nei mesi scorsi, che avevano portato gli inquirenti ad aprire un’indagine nei confronti del parroco. Il sequestro dei 25mila euro rientra nei provvedimenti lergati all’indagine, in attesa che altri fedeli possano a loro volta raccontare come sono andate le cose.

INCHIESTA come detto partita nei mesi scorsi dal racconto fatto dal giovane escort napoletano: la sua segnalazione aveva attirato l’attenzione anche delle «Iene», che hanno registrato più di un servizio fra Napoli, Marina di Massa e Fosdinovo. Prima un paio di puntate registrate con i volti coperti, poi l’ultimo con nome e cognome del parroco al centro del caso. Inevitabilmente anche la procura ha voluto vederci chiaro sulla faccenda, non tanto sui festini «a luci rosse» base in hotel di lusso documentati dall’escort (trattandosi di maggiorenni non c’è alcun reato), quanto sulla provenienza dei soldi. Per questo la procura aveva sentito alcuni parrochiani sia di Fossone che di Caniparola: hanno raccontato delle offerte fatte alla chiesa, poi dei loro sospetti con l’arrivo delle telecamere delle Iene. Accuse ancora tutte da dimostrare sulle quali deve essere fatta piena luce: don Luca si è sempre difeso professando la sua buona fede, nel frattempo però nei suoi confronti è scattato il sequestro di 25mila euro considerati dai carabinieri come parte delle offerte di parrochiani.


[Fonte: LaNazione]

16 novembre 2016

Parliamo di scienza

Sono stati da poco resi noti i risultati di una sensazionale ricerca, durata quattro miliardi di anni, su un campione di sette miliardi di persone. Ebbene, da tale ricerca, emergerebbe il fatto che chi non beve, non fuma, non mangia carni rosse e addirittura evita l'olio di palma, prima o poi muore lo stesso. 

Una vera e propria batosta per vegani e sportivi che con il loro stile di vita pensavano di poter campare in eterno.

15 novembre 2016

Migrante stupra la moglie e picchia il figlio

Un risorsa boldriniana in Germania, ospite in un centro di accoglienza di Schöneberg (Berlino), è accusato di aver stuprato (più volte) la moglie e di aver picchiato il figlio di soli tre anni. Fino a quà la cosa è inquietante ma non proprio una novità assoluta,visto che purtroppo, di mariti violenti, ne abbiamo anche in Italia.

La cosa però che rende "particolare" questo caso è che il migrante siriano, cresciuto a pane e cazzotti alla moglie, si sia stupito che in Germania fosse illegale picchiare e violentare una moglie. Credeva di trovare la civiltà in Europa ed invece gli vogliono togliere il suo sport preferito.



Germania, migrante siriano accusato di aver stuprato la moglie: "Non sapevo fosse illegale"

Lʼuomo, arrivato in cerca di asilo, è stato accusato di violenze contro la moglie e il figlio di tre anni

Un migrante siriano di 34 anni è accusato di aver più volte stuprato la moglie e di aver picchiato il figlio di soli tre anni mentre è ospitato a Schöneberg in un hotel adibito a centro di accoglienza. La difesa legale dell'uomo si baserebbe su una dichiarazione alquanto scioccante: lui non sapeva che violentare fosse illegale in Germania. Le sorti di Abdul A verranno decise dal tribunale tedesco.

Dopo esser fuggito dalla Siria insieme alla famiglia, moglie e tre figli piccoli, l'uomo è arrivato in Germania lungo la via dei Balcani. Secondo l'accusa Abdul A ha costretto la compagna ad avere rapporti sessuali in ben quattro occasioni diverse. Il quotidiano inglese Express racconta che se la donna lo respingeva l'accusato la picchiava violentemente anche davanti ai figli o ad altri rifugiati.

Almeno una volta le violenze sarebbero avvenute in una stanza dell'hotel piena di migranti. Anche il figlio di tre anni sarebbe stato vittima di abusi: il padre avrebbe buttato a terra il piccolo,  in coda in attesa di cibo, per poi riempirlo di calci fino a quando due uomini non l'avrebbero allontanato di forza.

In tribunale commentando quell'evento Abdul ha detto di aver accidentalmente fatto cadere il bimbo anche se, ricordando meglio, quel giorno era particolarmente arrabbiato. Altre due violenze nei confronti della moglie sarebbero avvenute in un parco, Gorlitz Park, di fronte a testimoni: l'uomo avrebbe trascinato la moglie tra gli arbusti per poi picchiarla. La donna avrebbe voluto scappare con un altro uomo.

Mentre il processo è ancora in corso si rende noto che al momento dell'arresto anche un poliziotto è stato ferito.


[Fonte: Tgcom24]