19 novembre 2016

I media di regime

Questa mattina ho dato una sfogliata ad un noto quotidiano romano e sono rimasto impressionato nella potenza di fuoco messa a disposizione di Matteo (come lo chiamano affettuosamente loro). 

La cosa non mi scandalizza di certo perché sono uomo di mondo e so come funzionano le cose ma mi fa riflettere sul ruolo dei media e sulla loro capacità di rigirare i fatti o cambiare punto di vista pur di mettere sempre in buona luce il "caro leader" e contemporaneamente bombardare gli avversari, in un'azione congiunta e scientifica.




Si parte con il presunto allarme di Bankitalia sul referendum. Se votate NO, brutti stronzi, mettete a rischio i mercati. Renzi dice che la partita è aperta anche se dai sondaggi pubblicati ieri, la partita è praticamente chiusa.




 Si prosegue con l'elogio dell'amico Matteo che senza essere votato da nessuno, ha già fatto 1000 giorni di governo (abusivi) e sembra che sia diventato addirittura un santone. 




Se ancora non si era capito, quà si toccano livelli eccelsi di leccaculismo, attaccando apertamente le dichiarazioni di Berlusconi che parla di deriva autoritaria (da che pulpito) a sostegno della campagna per il NO. Cerchiamo di smontare le ragioni del NO.




Terminati gli elogi all'amico Matteo, si passa a sparare sugli avversari con paginoni pieni di accuse come se non ci fosse un domani. Dalla notizia principale, come nei migliori telefilm, si fa poi lo spin-off per espanderla il più possibile con una cura quasi maniacale.



Essendo il giornale in questione di Roma, la Raggi è il bersaglio giornaliero e prediletto, con notizie di settimane prima che gli altri hanno sepolto da tempo ma che per loro meritano pagine intere. Facendo saltare olimpiadi e ridotto la metro, il sindaco ha rotto parecchio le palle al proprietario di questo giornale, noto costruttore e sarà sotto tiro per il resto della sua legislatura, a prescindere da quello che farà.



Terminato con il bersaglio grosso, si spara un pochino anche sugli altri.



Poi però, un altro colpettino alla Raggi non lo diamo? Ma si, intervistiamo uno che parla male di Roma, distrutta da anni e anni di governo del proprio partito e del centro destra ma a per loro la colpa è di chi è appena arrivato.



Continuiamo con un articolo filo governativo e un'altra leccatina a Matteo che trasforma l'acqua in soldi e li distribuisce ai poveri.



Ci sono poi le pagine di economia dove c'è il capolavoro. Si parla dei tentativi di risanamento del Monte dei Paschi (distrutto da chi?) e si incolpa l'Europa che avrebbe sottoposto l'istituto senese a stress test non adatti. Magari è vero quello che dicono ma vedendo come è fatto questo giornale, mi viene normale pensare che sia un'altra cazzata.


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