23 novembre 2016

Spugne in movimento

Leggendo un articolo sul turismo dell'alcool alla frontiera tra Lettonia ed Estonia, mi è venuto in mente, durante un viaggio tra Lettonia e Finlandia, quello che ho visto sul traghetto tra Tallinn ed Helsinki. Ragazzi, probabilmente finlandesi, che tornavano dall'Estonia con enormi casse di birra e molti di loro ne avevano ne avevano anche più di una.


Come si vede nelle foto seguenti, il duty free della nave (Eckerö Line) è stato letteralmente preso d'assalto dalle spugne finlandesi che risparmiano molto sul prezzo degli alcolici. Ricordo che la Finlandia (la Scandinavia in genere) è uno dei luoghi Europei con i prezzi più alti.


Il turismo dell’alcool alla frontiera fra Lettonia e Estonia

Le accise sugli alcolici in Lettonia sono più basse che in Estonia e in Finlandia. Così estoni e finlandesi hanno cominciato a prendere d’assalto le città di frontiera lettoni, come Valka e Ainaži, per fare scorta anche coi pullman.


Ormai è un vero è proprio turismo dell’alcool quello che si sta verificando da diversi mesi ai confini fra Estonia e Lettonia. Estoni e finlandesi arrivano non solo con mezzi privati ma anche con viaggi organizzati in pulmann per raggiungere Ainaži e Valka, le due città lettoni vicine al confine con l’Estonia e comprare casse di alcolici, sfruttando le accise sull’alcool più basse in Lettonia rispetto a Estonia e Finlandia.

C’è un autobuss che parte ogni sabato dal porto di Tallin per portare a Ainaži e Valka frotte di estoni e finlandesi, ben poco interessati al vecchio molo e alla museo della scuola marina di Ainaži o alla storia straordinaria di Valka/Valga, la città divisa in due al confine lettone-estone.
Il loro interesse è tutto per i negozi di alcolici delle due città di frontiera. Ne hanno aperto uno di recente a Ainaži, dedicato proprio al turismo frontaliero, mentre a Valka ce ne sono già sei.

Le accise sugli alcolici che vengono applicate in Estonia e Finlandia sono il triplo di quelle applicate in Lettonia. Da qui i prezzi molto più vantaggiosi dei prodotti alcolici venduti in Lettonia rispetto agli altri due paesi. Chi arriva a Valka spesso fa scorta non solo per se stesso ma anche per parenti e vicini.

I manifesti pubblicitari sulle strade che portano in Lettonia, che reclamizzano i negozi che vendono alcolici, sono il primo biglietto da visita della Lettonia che gli automobilisti estoni vedono adesso.

Il turismo “alcolico” non è certamente una bella immagine per le città frontaliere lettoni, ma non c’è dubbio che porti anche benefici economici in termini di posti di lavoro e di aperture di nuove attività commerciali.
Ad Ainaži oltre ai piccoli negozietti e chioschi stanno costruendo un nuovo grande negozio per la vendita di alcolici, che darà lavoro ad undici persone: non una cosa da poco per una cittadina come Ainaži.

“Un centinaio di anni fa – rivela Dagnis Straubergs del comune di Salacgrīva – in questa regione prosperava il fenomeno del contrabbando di alcool, ci hanno scritto anche dei libri, e questo tipo di commercio è sempre stato attivo in questa frontiera, sia in termini legali che illeciti”.

Anche i comuni interessati dal fenomeno possono attendersi dei benefici economici: “Ci sono entrate per le tasse sulle proprietà immobiliari dei nuovi negozi che vengono costruiti, i servizi comunali” sostiene Straubergs.


A Valka invece i negozi che vendono alcolici sono già diversi, anche perché qui, nella città divisa in due dal confine estone-lettone e più facilmente raggiungibile dagli estoni, il fenomeno del turismo “alcolico” si è sviluppato prima.
Il sindaco di Valka, Vents Armands Krauklis sostiene che “il comune non può né alimentare, né limitare il commercio di alcolici nel proprioi territorio, anche perché ormai da tempo il comune non ha più potere sulle licenze di vendita di alcolici. Credo che sarebbe invece opportuno che i comuni avessero voce in capitolo sulle licenze, sia per gli alcolici che per i giochi d’azzardo, nel proprio territorio comunale”.

L’unica cosa che resta ai comuni è quella di provare comunque ad ottenere i massimi benefici economici dalla situazione che si è venuta a creare, cercando nello stesso tempo di limitare il più possibile il disordine e i pericoli che questo fenomeno può causare in città.
Anche perché l’Estonia nei prossimi anni ha intenzione di alzare ulteriormente le accise sull’alcool.


[Fonte: Balticanews]

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