28 gennaio 2018

Palazzo Ducale, a Urbino il gioiello del Rinascimento

Uno dei più interessanti e pregevoli esempi di architettura rinascimentale italiana, custode di capolavori dell'arte.



Il nome di Federico da Montefeltro è uno dei più evocativi della storia italiana: uno dei più colti, raffinati, illuminati signori e mecenati del Rinascimento, è grazie al suo amore per l’arte che il territorio umbro-marchigiano (e l'Italia intera) gode di alcune delle più interessanti opere pittoriche e architettoniche dell'epoca. Esempio eccelso di questa vocazione allo splendore artistico il Palazzo Ducale di Urbino, uno dei simboli più pregevoli del Rinascimento, costruito quando Federico da Montefeltro era duca della città, uno dei centri più importanti del XV secolo.

Sono tre gli architetti che si associano alla costruzione di questo edificio: il fiorentino Maso di Bartolomeo, il dalmata Luciano Laurana e il senese Francesco di Giorgio Martini che si avvicendarono negli anni. Il nucleo più antico, conosciuto come Palazzetto della Jole, fu costruito per volontà del padre di Federico, il conte Guidantonio, e a partire da esso e dalla piazza sottostante nel 1454 venne dato l’avvio ai lavori allo scultore-architetto di Bartolomeo. La facciata più famosa, quella dei Torricini, caratterizzata da due torrette svettanti con le loro 6 finestrelle ai lati di un volume a 3 piani con arcate balconiere, è attribuita a Laurana, così come lo Studiolo del Duca, uno dei capolavori dell’arte rinascimentale meglio conservati, praticamente intatto, interamente affrescato e intarsiato da artisti fiamminghi. All’architetto dalmata sono attributi anche ambienti del piano nobiliare come Scalone d'Onore, la Biblioteca, il Salone del Trono, la Sala degli Angeli, la Sala delle Udienze. Completò il palazzo l’architetto, ingegnere, artista di Giorgio Martini che aggiunse all’edificio un complesso impianto idrico, rivoluzionario e innovativo per l’epoca. La dinastia Della Rovere, che successe ai Montefeltro nel XVI secolo, ampliò ulteriormente il già mastodontico edificio aggiungendo un secondo piano nobile, l’Appartamento Roveresco. Fu durante l’epoca di appartenenza alla Santa Sede che Palazzo Ducale subì una spoliazione dei suoi beni e un lento degrado, ed è solo nel 1912 che moltissime opere d’arte verranno recuperate e andranno a formare quella che oggi è la Galleria Nazionale delle Marche, che occupa tutte le sale del primo e secondo piano del palazzo.

La galleria espone dipinti, affreschi, pale, sculture in pietra e lignee, arazzi, mobili, legni intarsiati, incisioni e disegni, tutte opere databili tra il Trecento e il Seicento. Suggestivi gli ambienti del percorso espositivo, dalla Biblioteca del Duca, passando per la Sala dei Banchetti, ma anche gli ambienti di servizio come le cucine e la scuderia. L’Appartamento del Duca ospita alcuni dei più importanti capolavori del Quattrocento, come le opere di Piero della Francesca, mentre le sale di rappresentanza custodiscono opere di Leon Battista Alberti, Paolo Uccello nonché arazzi di Raffaello. Negli Appartamenti della Duchessa è possibile vedere opere di Tiziano e ancora Raffaello. Queste sono solo alcune delle testimonianze dell’arte rinascimentale che il meraviglioso Palazzo Ducale custodisce, capolavoro da non perdere nell'immenso panorama culturale italiano.

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