Che ci fosse qualcosa di strano nella vicenda era apparso subito chiaro e finalmente sembra che qualcuno abbia portato il lume della ragione nella scatola cranica della giovane studentessa (presumibilmente i genitori). Ora, però, sembra che ci siano delle difficoltà per ritirarsi dall'asta..
"Non voglio più mettere la mia verginità all'asta. Ho sbagliato, era una provocazione. Ma ora l'agenzia preme"
Nicole confessa di aver giocato: "Nemmeno volevo fare economia". L'offerta è arrivata a 1,6 milioni. "Ora sono nei guai"
Una "provocazione" da cui non sa come uscirne. La storia di Nicole, la ragazza italiana che ha messo la sua verginità all'asta per pagarsi gli studi e intervistata dall'Huffpost poco dopo il suo annuncio, prende una piega differente dopo la sua ultima confessione: "Non voglio farlo" racconta lei al Corriere.
"Mi dispiace molto, chiedo scusa a tutti, per primi a mio padre e a mia madre. È iniziata come una provocazione, volevo vedere se qualcuno era davvero disposto a spendere dei soldi per una cosa così. Ma ho capito quanto fossi dentro questa storia quando è arrivata l'offerta da un milione di euro e l'agenzia mi ha chiesto di consultare un economista per scegliere come essere pagata. Allora mi sono spaventata. Più passa il tempo e più sembra tutto vero e non so come uscirne".
La giovane rivive il pasticcio in cui si è infilata. "Mi è venuto in mente qualche mese fa, un'idea idiota. Avevo letto di alcune ragazze che lo avevano fatto e volevo vedere se qualcuno sarebbe stato disposto a pagare anche per me. Ho contattato diverse agenzie straniere, mi hanno chiesto il certificato del ginecologo e ho mandato quello della visita fatta a settembre. Con la "Cinderella Escorts" ho anche firmato un contratto che prevede penali da diecimila euro: mi avevano chiesto di non mettere la data, ma poi non mi hanno più richiamata. I più seri mi sono sembrati questi di "Elite Models Vip" e li ho autorizzati a pubblicare le mie foto" precisa sempre al Corriere.
"Così è nata la storia che dovessi pagarmi gli studi a Cambridge, aiutare mia sorella e comprare casa ai miei genitori. Ma la verità è che sono figlia unica e non voglio nemmeno intraprendere studi economici. La prima cosa stupida che ho fatto è stata rivolgermi a questi siti. La seconda, proporre io stessa l'intervista al Sun quando è arrivata l'offerta da un milione. A quel punto volevo uscirne, ma dall'agenzia mi hanno detto che avrei dovuto dichiarare di aver venduto la verginità, ne andava della loro credibilità. Così ho preso tempo. Però la notizia era già arrivata in Italia, a scuola mia lo sapevano tutti". Poi la confessione ai genitori "ne ho parlato prima con mamma, mi veniva più facile. Non ci poteva credere, non si era accorta di nulla, nemmeno della puntata di Porta a porta. Era molto seria. Insieme lo abbiamo detto a mio padre, che non l'ha presa bene... Si sono vergognati molto, erano dispiaciuti di tutto, ma in particolare del fatto che nell'intervista al Sun io avessi detto che era una cosa a cui pensavo da quando avevo sedici anni. Non è vero, lo giuro. Non ho mai pensato di farlo sul serio, credevo di potermi fermare in qualunque momento, senza problemi. Ma adesso è diventato un incubo. L'agenzia continua a chiamarmi, mi chiede dove voglio che venga accreditato il bonifico, dicono che è arrivata un'offerta da un milione e sei". E poi la chiosa: "Tornando indietro non rifarei assolutamente tutto questo".
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