La giornata di ieri ci ha visto sulle spiagge di Jurmala, rinomata località balneare, nonché spiaggia dei russi benestanti ai tempi dell'unione sovietica. Partiti di mattina, siamo rimasti qualche ora, tra una passeggiata sul vialone pedonale affollatissimo, pieno di ristoranti, bar, negozi e bancarelle e poi sulla spiaggia, dove abbiamo visto molte cose belle e qualche stranezza.
Per le cose belle lascio immaginare, mentre per le stranezze ne ho viste alcune clamorose: mentre in tutta Europa si mettono in campo misure di sicurezza strettissime, dopo gli attentati con mezzi pesanti sulla folla (Nizza, Berlino, Stoccolma, Londra), da queste parti ci sono auto, furgoni e camion liberi di scorrazzare tra la gente distesa in spiaggia. E' una cosa incredibile!
Incredibile ma vero, quando avevamo finito la nostra passeggiata e stavamo tornando alla macchina, mi allontano un momento per fare una foto e quando torno vedo il mio amico parlare con una ragazza. Mi avvicino e dire che sono rimasto sbalordito e stupefatto è il minimo: era la ragazza coreana che avevamo incontrato il giorno precedente in mezzo al parco di Sigulda e siccome il mondo sembra essere sempre più piccolo, abbiamo incontrato anche un gruppo di italiani che la sera prima cenavano accanto a noi al Lido.
Dato che Hyerim (il nome della ragazza di Seoul) doveva tornare a Riga, le abbiamo dato un passaggio e quando ci siamo salutati, ci siamo detti che le possibilità di rivederci ormai erano terminate, dato che il giorno seguente noi saremmo partiti per Tallinn e lei per Klaipeda.
Nel pomeriggio, tornati dal mare, abbiamo fatto un giro in città ma la cosa più bella di ieri è stata la serata in discoteca, al Club Studio 69 che conoscevamo già per esserci stati nelle scorse vacanze. Appena entrati, verso l'una, stava terminando il concerto di un giovane cantante ucraino e quando ci siamo affacciati alla porta che dava sul salone, non eccessivamente grande, siamo rimasti sbalorditi da tanta bellezza. Il pubblico era composto prevalentemente da giovani donne e molte di queste facevano paura per quanto erano carine.
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