11 settembre 2017

Digital strategy casereccia?

E' iniziato tutto qualche mese fa, quando ho ricevuto una richiesta di amicizia su Facebook da una ragazza stupenda. Non essendo proprio uno degli ultimi arrivati sui social, ho fatto diverse ipotesi per cercare di spiegare questa cosa: la prima è che si trattasse di una delle solite ragazze che dopo qualche battuta ti chiedono di contattarle su Skype, invitandoti a fare porcherie davanti alla webcam che saranno registrate e con cui ti ricatteranno. Però quelle sono facilmente riconoscibili per numero di contatti, per qualcosa di francese che hanno sempre nelle informazioni (una scuola frequentata, il lavoro svolto o altro) e per la data di iscrizione a Facebook che è sempre recentissima.



La seconda ipotesi che ho fatto è che le piacessi e che volesse conoscermi meglio perché voleva che fossi il padre dei suoi figli ma anche di questa non è che fossi molto convinto e l'ho scartata quasi subito. Rimaneva in piedi solamente l'ipotesi che avesse "fatto un numero a caso" ed avesse trovato me. Si, ma per qualche motivo? Le ragazze così belle sono inondate dalle richieste di amicizia, perché dovrebbero sforzarsi loro a cercare qualcuno?

Decido di accettarla per capire meglio la situazione, senza crearmi troppi problemi e se mi avesse disturbato in qualche modo, l'avrei tranquillamente bloccata. Passano pochi minuti e mi arriva un invito sospetto da parte sua a mettere mi piace ad una pagina Facebook, per l'esattezza a "Pro Belforte". 

La cosa era molto sospetta ma prima di arrivare a facili conclusioni, ho voluto fare un paio di prove: ho chiesto a qualcuno dei miei amici di chiederle l'amicizia e vedere se anche a loro arrivasse successivamente lo strano invito. Manco a dirlo, è capitata esattamente la stessa cosa.

A questo punto, il quadro della situazione è abbastanza chiaro e senza ombra di smentita, posso tranquillamente affermare che tale profilo, con foto di una cantante montenegrina chiamata Gjyste Vulaj, lavora per portare contatti di uomini, spesso arrapati, alla pagina Facebook Pro Belforte. Ammazza che geni della digital strategy!

Il vero problema non è quello della presunta furbizia della persona che sta dietro a quel profilo farlocco ma la presenza di così tante persone incapaci di saper riconoscere un fake da una cosa vera (per carità a volte non è semplice) e quindi totalmente indifese ed in balìa del primo criminale di passaggio con la foto di una bella ragazza qualsiasi. C'è molto da riflettere su questa cosa.

Per capire meglio di cosa parliamo, basta leggere i commenti che molti cinquantenni arrapati e assatanati mettono alle foto di questa signora (probabilmente signore). E' veramente imbarazzante.




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