03 settembre 2017

Guerlin Butungu, richiedente asilo

Preso anche il signor Butungu, il quarto presunto stupratore di Rimini che non ha fatto in tempo a oscurare la sua pagina Facebook, accessibile al seguente link. Il Butungu, brava persona, era in Italia perché richiedente asilo. Ci è andata anche bene che non fosse un terrorista, altrimenti i danni che avrebbe potuto fare sarebbero stati ben maggiori.


Guerlin Butungu, il presunto capobranco degli stupratori di Rimini era in Italia perché richiedente asilo

Guerlin Butungu, 20 anni, congolese: è stato catturato quello che viene considerato il capobranco delle belve di Rimini, gli autori dello stupro della ragazza polacca e della trans peruviana (clicca qui per vedere il video del momento in cui finisce in manette). Pizzicato mentre cercava di fuggire verso la Francia, dove millantava di avere una sorta di rifugio, una tana. Ma Butungu era braccato: non soltanto era il ricercato numero uno in Italia, non soltanto gli inquirenti avevano le sue foto, ma a disposizione c'erano anche le impronte digitali. La ragione? Presto detta: il capobranco era entrato nel circuito di Schengen. Per quale ragione? Perché dopo essere arrivato in Italia aveva chiesto asilo politico, per poi andare a vivere a Cagli nel pesarese (nella procedura per l'asilo politico vengono rilevate anche le impronte digitali). Resta un fatto, che deve far riflettere: un immigrato richiedente asilo sarebbe stato a capo della banda di stupratori. Un altro duro colpo contro chi predica la politica dell'accoglienza senza freni, da Laura Boldrini e fino ad ampie frange della sinistra.

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